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giovedì, 26 Dicembre, 2024
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Coppola alla Festa del Cinema di Roma: ‘Megalopolis’ Ispirato a Sallustio

Francis Ford Coppola ha aperto un incontro con oltre 200 studenti di cinema alla Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, in occasione della pre-apertura della XXII edizione di Alice nella città. Il regista ha sottolineato che il cinema è ancora giovane e che non esistono maestri, parlando invece di una conversazione tra studenti. Coppola ha raccontato con entusiasmo le sue esperienze, ripercorrendo il suo percorso da regista teatrale a cineasta. Ha condiviso che, all’età di 17 anni, dopo aver visto un film muto di Ejzenstejn, ha deciso di dedicarsi al cinema.

Durante l’incontro, Coppola ha invitato diversi studenti sul palco, trasformando l’evento in un momento interattivo che i partecipanti non dimenticheranno facilmente. Ha parlato della sua carriera, citando il successo di “Il padrino”, realizzato a soli trenta anni, e ha condiviso la sua voglia di sperimentare e scoprire il proprio stile attraverso i film. Ha messo in evidenza come i film stessi lo abbiano guidato nella comprensione della sua identità artistica, citando opere come “Apocalypse Now”.

Coppola ha anche discusso l’importanza della recitazione e della scrittura nel cinema, definendole fondamentali per la realizzazione di un film. Ha descritto i registi come “allenatori”, enfatizzando che il lavoro reale proviene dagli attori. La sua curiosità e passione nell’interagire con gli studenti hanno reso l’incontro stimolante, con l’obiettivo principale di fornire risposte alle loro domande.

Al termine dell’evento, Matt Dillon ha consegnato a Coppola un premio per riconoscere la sua generosità e il suo contributo, come ulteriore omaggio dopo l’onorificenza ricevuta in Campidoglio. Inoltre, Coppola ha condiviso un consiglio sulla scrittura: è importante scrivere quotidianamente a un’ora stabilita. Ha suggerito di scrivere senza rileggere immediatamente, per evitare il rifiuto del proprio lavoro. Ha raccomandato di completare sei pagine e di non rileggere fino a raggiungere un centinaio di pagine, spiegando che il processo di scrittura deve essere continuo e privo di giudizio personale.

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