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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Caccia agli Extraterrestri: Nuove Frontiere della Ricerca Spaziale

Nessun segnale extraterrestre è stato rilevato finora, ma sono emerse importanti informazioni sulle frequenze da esplorare. Questi risultati iniziali derivano dalle osservazioni del programma SETI realizzate con il Sardinia Radio Telescope (SRT) dell’INAF in Sardegna e sono stati presentati al Congresso Internazionale di Astronautica a Milano. Lo studio, iniziato nel 2022, coinvolge un gruppo di studenti di Cagliari e Bologna e si concentra sull’analisi di nuove frequenze nella ricerca di vita intelligente.

Il SRT, con il suo diametro di 64 metri, è uno dei radiotelescopi più grandi e avanzati al mondo, capace di ricevere un ampio spettro di frequenze. La collaborazione tra INAF e Breakthrough Listen ha portato a osservazioni significative dal 2021. Il team che ha analizzato i dati nel 2022 era composto da studenti universitari che, sotto la supervisione di esperti, hanno condotto un primo studio congiunto pubblicato su Acta Astronautica.

Il contributo del SRT è consistito nell’osservare frequenze specifiche, come la banda C (6,5 GHz) e la banda K (18 GHz), nella regione centrale della Via Lattea, che ospita numerose stelle e sistemi planetari. È importante esplorare diverse frequenze, poiché non possiamo prevedere quelle che potrebbero utilizzare eventuali ingegneri extraterrestri. Le nuove osservazioni sono complementari ad altre precedenti e si estendono a parti inesplorate dello spettro radio.

Il progetto Breakthrough Listen, con sede a Oxford, mira a condurre la più ampia ricerca di “tecno-firme” mai realizzata, esaminando un milione di stelle vicine, l’intero piano galattico e 100 galassie circostanti. Questo sforzo coinvolge radiotelescopi di potenza e osservatori avanzati a livello globale. La ricerca di intelligenza extraterrestre non solo mira a rispondere alla questione se siamo soli nell’universo, ma può anche fornire dati utili per altri ambiti scientifici.

Nonostante l’assenza di segnali extraterrestri confermati, il SRT sta contribuendo a chiarire le potenze necessarie per eventuali trasmettitori extraterrestri. I risultati ottenuti rappresentano un prezioso progresso nella letteratura scientifica. L’interesse per il programma SETI è in crescita, come dimostrato dal recente workshop SETI Italy e dalla dedicazione di una giornata al Congresso Internazionale di Astronautica per discutere la ricerca di intelligenza extraterrestre.

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