Dopo il voto al Senato, la maternità surrogata in Italia è formalmente diventata un reato universale. Questa pratica di procreazione assistita implica che una donna porti a termine una gravidanza per conto di una coppia o di un’altra persona che non può avere figli. La maternità surrogata può essere praticata per ragioni diverse, che spaziano dalla scelta economica alla solidarietà. Tuttavia, ora è considerata un reato, con implicazioni legislative che la rendono perseguibile anche se avviene al di fuori del territorio italiano.
Il concetto di “reato universale” implica che un cittadino italiano che ricorre alla maternità surrogata all’estero possa essere perseguito in Italia, anche se la pratica è legale nel paese in cui avviene. Questo aspetto giuridico, sebbene oggetto di dibattito, evidenzia le complicazioni legate alla responsabilità legale oltre i confini nazionali. Per illustrare questa situazione, si può prendere come esempio un personaggio pubblico come Elon Musk. Se Musk fosse un cittadino italiano e avesse scelto di utilizzare la maternità surrogata all’estero, avrebbe violato la legge italiana, rendendosi quindi passibile di sanzioni.
È interessante notare che, non essendo italiano, Musk potrebbe continuare a viaggiare in Italia senza conseguenze, mentre altri italiani, in situazioni simili, potrebbero non godere della stessa libertà. La questione si complica ulteriormente considerando le normative e le posizioni dell’attuale governo italiano, con riferimenti a una concezione di “famiglia tradizionale” che è stata sostenuta da figure come Giorgia Meloni. Infatti, Musk, con i suoi undici figli avuti da diverse relazioni, rappresenta un esempio delle contraddizioni insite nel discorso sulla famiglia tradizionale.
In sintesi, la nuova legge sul divieto della maternità surrogata rappresenta un tentativo di regolamentazione della procreazione assistita in Italia, ma solleva anche interrogativi sulla sua applicazione pratica, sulle responsabilità legali dei cittadini italiani all’estero e sulle differenze tra le normative internazionali. L’argomento è complesso e potrebbe avere ripercussioni significative sul dibattito etico e legale che circonda la maternità surrogata.