Il recente taglio di 25 punti base della Banca Centrale Europea (BCE) ha portato a una diminuzione del costo del denaro, con effetti positivi per famiglie e imprese. I mutui hanno visto una riduzione significativa, con il tasso medio sceso al 3,59% ad agosto rispetto ai tassi superiori al 5% del 2023. Si prevede che i tassi possano ulteriormente diminuire fino al 3,20%, con un risparmio complessivo per un mutuo da 200.000 euro su 25 anni che supera i 70.000 euro. Anche i tassi dei prestiti al consumo sono calati, arrivando a una media dell’8,58%, con la possibilità di scendere ulteriormente all’8,25%, favorendo acquisti come automobili o elettrodomestici.
Questa riduzione dei tassi beneficerà circa 3,5 milioni di famiglie indebitate con mutui. Lando Sileoni, segretario della FABI, ha sottolineato l’importanza della mossa della BCE, che ha preceduto le decisioni della Federal Reserve statunitense. Si prevede che il costo del credito continui a diminuire nel breve termine, facilitando l’acquisto di case e gli investimenti. Tuttavia, rimangono da considerare le differenze tra tassi variabili e fissi. L’Euribor è sceso al 3,54%, ma rimane superiore all’Eurirs, suggerendo che i mutui a tasso fisso risultano ancora più convenienti. Negli ultimi mesi, il tasso variabile ha registrato una diminuzione significativa, mentre il tasso fisso si è mantenuto stabile intorno al 3,20%.
Il taglio della BCE ha anche conseguenze sul debito pubblico, poiché il costo degli interessi pagati dallo Stato è sceso, offrendo un risparmio stimato di 3 miliardi quest’anno e potenzialmente di 7 miliardi nel 2025. Questo risparmio aiuterà a sostenere le prossime leggi di bilancio. Tuttavia, i risparmiatori potrebbero subire un impatto negativo, in quanto il taglio è associato a una diminuzione della remunerazione dei depositi bancari, che hanno visto un incremento fino al 3,6%. Inoltre, il valore dei bond è aumentato, mentre i rendimenti dei titoli a tasso variabile sono diminuiti, rendendo le cedole più basse, in particolare per i Btp Italia. In sostanza, mentre il taglio della BCE porta vantaggi per chi ha bisogno di credito, i risparmiatori e alcuni investitori potrebbero trovarsi svantaggiati.