La tensione tra governo e magistratura in Italia è aumentata dopo la sentenza del tribunale di Roma che ha bloccato il trasferimento di 12 migranti in un centro in Albania, recentemente inaugurato. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha criticato duramente la decisione, definendola “pregiudiziale”, e ha convocato una riunione del Consiglio dei ministri per cercare una “soluzione”. Nel contesto del rientro dei migranti in Italia, il governo ha adottato un atteggiamento intransigente, con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha etichettato la sentenza come “abnorme” e ha accusato la magistratura di “esondare dai propri poteri”. Il vicepremier Matteo Salvini ha convocato un’assemblea con i vertici della Lega, annunciando una mobilitazione contro quello che ha definito un “attacco all’Italia” da parte di una magistratura politicizzata.
Le opposizioni, invece, hanno stigmatizzato l’atteggiamento dell’esecutivo, rivendicando l’importanza di un potere giudiziario autonomo e indipendente. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha messo in guardia: “Nessuno è al di sopra delle leggi”. Mentre il governo programma un possibile decreto legge sui ‘Paesi sicuri’, Nordio ha affermato che ci saranno “provvedimenti legislativi” ma ha anche rassicurato che il governo non sta dichiarando guerra alla magistratura. Al contrario, la politica deve intervenire quando la magistratura si arroga poteri che non le competono, come definire uno Stato sicuro.
Il PD ha chiesto le dimissioni di Nordio, considerandolo responsabile di un attacco alla magistratura. La maggioranza, invece, ha difeso le sue posizioni, sottolineando la gravità della situazione e il diritto del governo di perseguire le proprie politiche senza intimidazioni. Figure di spicco della maggioranza, come Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia, hanno giudicato la sentenza del tribunale “vergognosa”, sostenendo che spetta ai governi nazionali definire la sicurezza dei Paesi. Maurizio Gasparri di Forza Italia ha avvertito che il governo deve dare risposte immediate, mentre le critiche alla sentenza da parte di membri della maggioranza sono state considerate legittime. Alla luce dei recenti sviluppi, molti esponenti hanno esortato il governo a rispettare le leggi e i principi della Costituzione, evidenziando la gravità dell’attacco alla magistratura da parte dell’esecutivo.
