Natalia Re, presidente del movimento della Gentilezza, sottolinea l’importanza di realizzare la gentilezza in modo concreto. Secondo lei, la gentilezza dovrebbe essere qualcosa di naturale e intuitivo, considerato che ognuno di noi è frutto di un atto d’amore. Tuttavia, nella realtà quotidiana, la cultura attuale tende a irrigidirsi, limitando gli spazi per atti gentili. Pertanto, Re invita tutti a esercitarsi nella gentilezza, a coltivarla giorno dopo giorno attraverso piccoli gesti, sia nelle relazioni familiari che nella propria vita personale. La pratica dell’autogratificazione è vista come un motore per attivare azioni gentili nei confronti degli altri.
Re ha presentato le sue idee durante un incontro di quattro giorni a Palermo, riunendo esperti e rappresentanti del Movimento della Gentilezza provenienti da diverse parti del mondo, tra cui Stati Uniti, Canada, Svizzera, Regno Unito, India e Nigeria. L’obiettivo di questi incontri è stato quello di discutere la gestione della gentilezza come strumento utile per la società. L’XI Assemblea del movimento mondiale si è svolta con il tema “Kindness will change the world” (La gentilezza cambierà il mondo).
Durante l’assemblea, Re ha evidenziato che il narcisismo rappresenta uno dei principali nemici della gentilezza, ma ha sottolineato anche come la frenesia della vita moderna contribuisca a questa situazione. La mancanza di tempo rappresenta un ostacolo significativo, poiché il tempo stesso è correlato alla cura che possiamo dare a noi stessi e, di conseguenza, agli altri. La gentilezza, quindi, non è solo un atto altruistico, ma richiede anche una riflessione sul nostro benessere personale e la nostra capacità di dedicare tempo e attenzione agli altri. La giornata è stata ricca di discussioni, motivando i partecipanti a riflettere su come possono incorporare queste pratiche gentili nelle loro vite quotidiane e contribuire a un cambiamento positivo nella società.