14.3 C
Roma
giovedì, 21 Novembre, 2024
HomeSaluteLa clownterapia: un cortometraggio sui suoi benefici

La clownterapia: un cortometraggio sui suoi benefici

I clowndottori sono professionisti specializzati nel portare sollievo ai bambini ricoverati in ospedale, senza somministrare medicine o fare diagnosi. La loro attività è al centro del cortometraggio “Noi e Nina”, presentato alla XIX Festa del Cinema di Roma. Scritto da Simona Sparaco e diretto da Sacha Ippoliti ed Evelina Manna, il corto racconta la storia di Mattia e della madre, che entra in ospedale per far divertire i piccoli pazienti con giochi e burattini. La clownterapia, praticata dall’associazione Magicaburla ets, si avvale di artisti formati per creare un’atmosfera giocosa e spensierata, contribuendo a ridurre l’ansia e migliorare l’esperienza ospedaliera.

Nel film, Evelina Manna sottolinea l’importanza di rappresentare il lavoro dei clowndottori e il loro impatto sulla vita dei bambini e delle loro famiglie. Nina, una delle protagoniste, racconta come il naso rosso regalato dai clowndottori l’abbia portata a giocare e a creare un momento di gioia durante il ricovero. Daria Vitelli, clowndottore conosciuta come dottoressa Milù, spiega come la clownterapia sia un modo unico per affrontare le difficoltà dell’ospedalizzazione.

La clownterapia si basa su tecniche che promuovono il gioco, l’umorismo e la spontaneità, creando un clima di serenità. Studi scientifici dimostrano l’efficacia di queste pratiche nel ridurre il disagio e l’ansia, contribuendo anche a diminuire l’uso di analgesici e sedativi. L’ansia, se non gestita, può portare a complicazioni postoperatorie; per questo, l’approccio dei clowndottori diventa cruciale per il benessere del bambino.

La risata ha effetti biologici positivi, come il rilassamento muscolare e l’aumento delle difese immunitarie. Cristiana De Maio, presidente di Magicaburla Ets, afferma che la clownterapia crea un ponte tra l’esperienza traumatizzante del ricovero e il mondo infantile, rendendo il ricordo meno doloroso. Negli ultimi vent’anni, la clownterapia è diventata una realtà consolidata in ospedale, ma è necessario il supporto delle istituzioni per garantirne la continuità.

Infine, Elisabetta Cortis, direttrice del Dipartimento di Pediatria dell’Ospedale Sant’Eugenio, sottolinea come la clownterapia sia integrata nelle attività cliniche e possa facilitare il recupero dei bambini durante procedure potenzialmente stressanti.]

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI