Il diciassettenne, sospettato di aver ucciso Candido Montini a Garzeno, ha scelto di non rispondere alle domande del pubblico ministero in un confronto successivo al suo arresto. L’interrogatorio di convalida davanti al giudice per i minorenni è previsto per domani. I carabinieri, dopo un’indagine approfondita, hanno identificato il parente alla lontana della vittima come colui che avrebbe accoltellato l’anziano proprietario della storica attività commerciale. Si ipotizza che il movente sia legato a un furto di denaro.
L’indagato, rappresentato dall’avvocato Valentina Sgroi, ha finora negato ogni addebito. Un elemento cruciale per il suo arresto è stata una traccia biologica rinvenuta sul coltello utilizzato per commettere l’omicidio. Le indagini continuano per ricostruire i dettagli del crimine e verificare se l’autore abbia agito da solo. Gli investigatori stanno cercando di chiarire il movente, poiché non è ancora ben definito. Si indaga su un’ipotesi che circola nel paese riguardante l’uso di soldi falsi da parte del minore.
La svolta decisiva per l’arresto è stata l’analisi del coltello, ritrovato su una tettoia di un rudere non lontano dalla casa della vittima. I Ris di Parma hanno trovato tracce biologiche sia di Montini che dell’indagato, identificato come “Ignoto 1”. Le autorità stanno cercando ulteriori prove per confermare le dinamiche dell’omicidio e la relazione tra il minore arrestato e la vittima. I carabinieri continuano a esaminare ogni dettaglio per chiarire i motivi dietro l’aggressione mortale e per determinare la reale responsabilità del giovane. La comunità di Garzeno è scossa dall’evento e gli inquirenti stanno lavorando con urgenza per fare chiarezza su questa tragica vicenda.