Giuseppe Conte, nonostante le distrazioni, non si dimentica della sua battaglia politica e lancia un attacco finale a Beppe Grillo, mentre la consulenza del fondatore dei 5 Stelle scompare dal bilancio, eliminando trecentomila euro all’anno. Conte accusa Grillo di sabotarlo, ma i sostenitori dell’ex comico rispondono che il contratto è ancora valido. Questo segna la fine di un’era, complicata dalla figura di Gianandrea Casaleggio, di cui il figlio Davide ironizza sulla rivalità tra Conte e Grillo. La situazione per Grillo è critica, tanto da suscitare commenti sarcastici sulla sua condizione economica.
Tuttavia, Conte non ha tempo per preoccuparsi di tali questioni. La sua attenzione è rivolta al futuro, in particolare alla possibilità di non diventare un gregario di Elly Schlein. Il suo obiettivo principale rimane il ritorno a Palazzo Chigi. I commentatori si chiedono quali siano le sue intenzioni, considerando che la maggioranza attuale è ben salda. Conte, tuttavia, è determinato a perseguire il suo piano e ha lavorato per un lungo periodo, specialmente dopo l’elezione di Schlein a segretaria del PD. Se inizialmente la situazione di Schlein era fragile, ora Conte continua a lavorare sia sotto traccia che apertamente, mirando a dimostrare di essere il vero leader della sinistra.
Nel contesto di una continuità di cambiamenti, i 5 Stelle sono in costante trasformazione, poiché il loro leader non è disposto a cedere. Conte fa credere ai potenziali alleati avversi della destra di essere aperto a un’alleanza larga, che la destra definisce un’ammucchiata, ma poi si ritrae quando si avvicina a definitivi accordi, chiedendo un programma chiaro prima di firmare qualsiasi patto. Questo riflette la sua strategia di approfittare della divisione del PD e della sua ambizione di usurpare il ruolo di Schlein.
Conte non considera la questione di Grillo come un “parricidio”, ma piuttosto come una logica evolutiva della situazione attuale. Per lui, le preoccupazioni dei grillini puri sul futuro del Movimento sono superflue: l’obiettivo è oltre, e se non si mette in discussione la lealtà verso il PD, non si otterrà nulla. Conte aspira a tornare a Palazzo Chigi, la sua posizione naturale, ritenendo che le chiacchiere siano solo un contorno rispetto a questo obiettivo.