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mercoledì, Novembre 6, 2024
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Infermiera critica: madre rifiuta di riconoscere il neonato sui social

L’ordine degli infermieri di Bari ha intrapreso un procedimento disciplinare contro un’infermiera dell’ospedale Perinei di Altamura, dopo che aveva criticato una madre che non aveva riconosciuto il suo neonato sui social media, definendola “ingrata”. L’incidente si è verificato alcune settimane fa e il post è stato successivamente rimosso. Saverio Andreula, presidente dell’ordine, ha comunicato all’ANSA che l’infermiera si è scusata, ha rimosso il post e verrà ascoltata dalla commissione disciplinare. Le sanzioni per casi simili possono variare dal richiamo alla sospensione dall’ordine, passando per la censura; la sospensione comporterebbe l’impossibilità di lavorare.

Andreula ha sottolineato che l’infermiera ha fatto commenti deontologicamente inaccettabili riguardo alla scelta dei genitori di non riconoscere il neonato subito dopo il parto. Ha evidenziato che tale scelta è legittima e prevista dalla legge. Secondo Andreula, le affermazioni fatte su Facebook erano inadeguate e nocive per un professionista sanitario, il quale non può esprimere giudizi sui pazienti ma deve, al contrario, supportarli nella loro identità.

L’infermiera, con oltre vent’anni di esperienza, ha utilizzato espressioni molto dure nel suo post riguardo alla decisione della madre. La situazione è stata sollevata da un cittadino, il quale ha richiesto chiarimenti sia all’ordine che alla ASL di Bari, avviando in questo modo verifiche e controlli. L’ordine ha richiesto spiegazioni all’infermiera, che ha poi ammesso di aver agito in modo inappropriato con il suo post.

Dopo aver rimosso il contenuto, l’infermiera si è giustificata affermando di essere stata maldestra nella pubblicazione. L’azienda sanitaria ha deciso di non commentare l’accaduto per tutelare la privacy del neonato coinvolto, che dovrebbe essere affidato a breve. Andreula ha concluso affermando che episodi di questo tipo offrono spunti di riflessione e possono servire a rafforzare la fiducia tra i cittadini e le istituzioni sanitarie.

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