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venerdì, 22 Novembre, 2024
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È il primo caso nel mondo

Un neonato di 40 giorni è stato salvato dalla cecità grazie a un intervento chirurgico innovativo che ha utilizzato una tecnologia 3D. L’operazione, eseguita nel reparto di oculistica delle Molinette (Città della Salute di Torino) diretto dal professor Michele Reibaldi, ha riguardato sia la parte anteriore che quella posteriore degli occhi del piccolo, affetto da cataratta congenita e da una rara patologia della parte posteriore dell’occhio, dovuta a uno sviluppo anatomico incompleto. Questo intervento è considerato il primo al mondo in cui è stata fatta una vitrectomia bilaterale associata alla chirurgia della cataratta congenita su un neonato, utilizzando la visualizzazione 3D.

Nei primi giorni di vita, al bambino è stato diagnosticato un riflesso bianco anomalo (leucocoria) sulla pupilla, identificato dall’équipe della dottoressa Caterina Carbonara del reparto di Neonatologia dell’ospedale Sant’Anna. Vista la gravità della situazione e la possibilità di una cecità irreversibile, si è deciso di procedere con urgenza all’intervento. La tecnologia 3D ha fornito ai chirurghi una migliore percezione della profondità rispetto ai microscopi tradizionali, fondamentale considerando le piccole dimensioni degli occhi del neonato. L’intervento doveva essere effettuato entro 6-7 settimane dalla nascita.

I genitori del neonato hanno confessato di aver avuto più ansia per l’anestesia che per l’intervento stesso. L’operazione, durata due ore, si è conclusa con successo, portando una grande gioia alla famiglia. Sebbene il percorso di cura non sia ancora terminato, i genitori si sentono sollevati, dichiarando di non smettere di coccolare il loro bambino.

L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, ha sottolineato l’importanza della tempestività dell’intervento e delle competenze degli specialisti coinvolti. Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute, ha evidenziato come questo caso rappresenti un esempio dei progressi nella chirurgia oculistica e dell’importanza dell’innovazione tecnologica, che ha reso possibile affrontare situazioni considerate in passato non trattabili, restituendo speranza a un neonato.

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