Secondo i sindacati, gli stipendi degli operatori sanitari subiranno un incremento previsto nella manovra economica, con 17 euro in più per i medici e 7 euro per gli infermieri a partire dal 2025. Nel 2026, inoltre, si prevede un aumento di 80 euro per gli infermieri e di 115 euro per i medici. Tuttavia, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha evidenziato come questi fondi saranno in gran parte destinati al rinnovo dei contratti dei professionisti già in servizio, limitando la possibilità di nuove assunzioni. Cartabellotta ha spiegato che il Fondo sanitario nazionale (FSN) arriverà a 136,5 miliardi di euro nel 2025, 140,6 miliardi nel 2026 e 141,1 miliardi nel 2027, con risorse insufficienti per gli adeguamenti salariali e la richiesta di assunzioni nel settore sanitario.
In una valutazione del testo della Legge di Bilancio 2025, Cartabellotta ha notato che l’aumento del FSN nel 2025 sarà di 2,5 miliardi di euro (+1,9%), di cui 1,3 miliardi provengono dalla manovra attuale e 1,2 miliardi erano già previsti. Per gli anni successivi, gli aumenti annunciati di 5 miliardi per il 2026, 5,8 miliardi per il 2027, e così via fino ad arrivare a 8,9 miliardi dal 2030, non rappresentano risorse aggiuntive annuali, ma l’incremento complessivo del FSN.
Tranne per l’anno 2026, in cui l’incremento è stimato a 4 miliardi di euro (+3%), per gli anni successivi gli aumenti sono modesti, attestandosi rispettivamente a 536 milioni (+0,4%) per il 2027, 883 milioni (+0,6%) per il 2028, 1 miliardo (+0,7%) per il 2029 e 1,2 miliardi (+0,8%) a partire dal 2030. Inoltre, le risorse aggiuntive previste dal 2028 includeranno già i fondi per il rinnovo dei contratti del personale per il triennio 2028-2030. Cartabellotta conclude che, considerando queste dinamiche, il finanziamento pubblico per la sanità non sta avanzando in modo soddisfacente per rispondere adeguatamente ai bisogni della popolazione e del personale sanitario.