Nella terza stagione di ‘Vita da Carlo’, Carlo Verdone esprime la sua stanchezza per il cinema e la riluttanza a prendere in considerazione il ruolo di direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo. Durante la Festa del cinema di Roma, ha annunciato che la serie andrà in onda su Paramount+, con le prime due puntate proiettate in anteprima. Nonostante le sue affermazioni, Verdone chiarisce che non intende abbandonare il cinema; la serie è nata durante il periodo del COVID e presto inizierà a girare la quarta e ultima stagione, sottolineando l’importanza di mantenere entusiasmo.
Riguardo la possibilità di condurre Sanremo, Verdone afferma di non essere mai stato realmente contattato per questo ruolo, eccezion fatta per un’invito a condurre per una sera, che ha rifiutato. Ha partecipato come membro della giuria di qualità tre volte, ma si è mostrato scettico sull’efficacia del suo voto. Crede che la direzione di Sanremo non sia adatta a lui, in quanto non si sentirebbe soddisfatto e la farebbe in modo poco naturale. Rispetto ai conduttori esperti come Amadeus, Bonolis e Conti, Verdone riconosce loro un forte talento nell’instaurare empatia con il pubblico e nel comprendere cosa funzioni in un programma.
L’idea di condurre un evento come Sanremo comporterebbe la necessità di interagire con artisti e discografici, un compito che a suo avviso è complicato. Pur affermando di stare attento e di non rifare gli errori visti nella sua serie, Verdone ammette che assumere un ruolo simile potrebbe farlo sentire un po’ falso, come un “manichino”.
In sintesi, pur essendo aperto a nuove esperienze, Carlo Verdone preferisce restare fedele a se stesso e al suo amore per il cinema, riconoscendo che il ruolo di conduttore non rifletterebbe la sua vera natura. Aggiunge che il pubblico potrebbe percepire la sua performance come poco autentica, e conclude affermando che non si sentirebbe libero nel ricoprire quel ruolo.