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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Dalla Fondazione alla Modernità: Il Cammino di Israele dal 1882 al 2023

Il conflitto in Palestina ha radici che risalgono al 1882, quando i coloni sionisti iniziarono a stabilirsi nella Palestina ottomana, fuggendo da pogrom e persecuzioni nell’Impero russo. Questa migrazione portò inizialmente a un’accoglienza da parte della popolazione locale, ma le dinamiche cambiarono con l’acquisto di terre da parte degli ebrei e con l’influenza britannica a partire dal 1918. La legislazione fu modificata, permettendo agli ebrei di espellere gli arabi che abitavano le terre acquistate, avviando un processo di pulizia etnica che durò decenni.

Nel 1948, con la proclamazione dello Stato di Israele, le violenze raggiunsero il culmine, e una massiccia espulsione degli arabi palestinesi portò a una crisi migratoria. Al contempo, il sionismo non è un movimento esclusivamente ebraico, ma ha trovato sostegno anche in politiche antisemite di Stati occidentali, desiderosi di “liberarsi” delle comunità ebraiche.

Il conflitto continuò anche dopo la guerra dei sei giorni del 1967, che vide Israele occupare ulteriori territori palestinesi. La resistenza palestinese contro l’occupazione crebbe e tentativi di trovare una soluzione a due stati fallirono ripetutamente. Le recenti violenze, tra cui l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e la devastante risposta di Israele, hanno riacceso l’attenzione internazionale su questa situazione, con oltre 40.000 morti tra i palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.

Il libro di Ilan Pappè, “Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina. Dal 1882 a oggi”, offre una prospettiva storica sugli eventi chiave del conflitto, dalla nascita del sionismo come movimento coloniale, all’occupazione e alla resistenza palestinese. Pappè, uno storico apertamente anti-sionista, analizza criticamente le narrazioni dominanti, sfatando miti sulla Palestina come “deserto inospitale”.

La repressione della rivolta palestinese tra il 1936 e il 1939 da parte delle forze britanniche e l’assenza di una risposta significativa durante la creazione di Israele sono evidenziate come momenti chiave che hanno contribuito alla complessità del conflitto.

Oggi, la comunità internazionale si confronta con la questione del genocidio, e la Corte internazionale di giustizia ha esortato Israele ad adottare misure per proteggere i palestinesi. Pappè conclude che comprendere il conflitto richiede un’analisi delle ingiustizie storiche e attuali.

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