L’Umbria rappresenta un banco di prova fondamentale per il Partito Democratico (Pd) in vista delle elezioni regionali, in risposta alla recente sconfitta in Liguria. Nonostante il “triplete” fosse un obiettivo ambizioso, ora il Pd mira a ribaltare la situazione attuale, dove il centrodestra ha il vantaggio di 2-1. La fiducia dei vertici del partito è alimentata dall’appoggio ricevuoto da diverse forze politiche, con Stefania Proietti come candidata di centrosinistra. Tuttavia, permangono preoccupazioni riguardo le alleanze, ritenute determinanti per il risultato elettorale.
Si ritiene che la sconfitta di Orlando in Liguria non sia attribuibile a lui, ma piuttosto alle difficoltà nei rapporti tra le forze politiche. Il Pd ha ottenuto il 28,47% dei voti a livello regionale e gli è stato riconosciuto un potenziale effetto trascinamento, come dimostrano i risultati a Spezia e Genova. Questo porta molti nel partito a riflettere sull’importanza di collaborare con altri, piuttosto che competere tra loro, con Elly Schlein che sottolinea la necessità di un’unità contro la destra.
Tuttavia, l’alleanza con il Movimento 5 Stelle (M5S) viene messa in discussione, visto il loro basso risultato. Ci sono infatti interrogativi sui rapporti che il Pd deve mantenere con il mondo moderato e liberale, come affermano diversi esponenti del partito, tra cui Deborah Serracchiani e Beppe Sala. Sala ha evidenziato l’urgenza di una forza centrale e moderata nel centrosinistra, mentre altri sottolineano l’importanza di una cabina di regia per una coalizione efficace.
Il dibattito interno al Pd si infittisce: si riconosce la necessità di un progetto politico credibile, sia a livello nazionale che territoriale. Il confronto tra le diverse anime del partito è diventato cruciale, dato che non basta proclamare unità se non si affrontano le questioni politiche fondamentali che affliggono il centrosinistra. La gestione delle alleanze e la costruzione di coalizioni risultano dunque strategiche per superare le sfide future, con molti che chiedono una strategia chiara e condivisa, lontana da polemiche interne.