Una chiesa piena ha accolto il feretro di Matilde Lorenzi, la giovane sciatrice di 19 anni deceduta lunedì a causa di una caduta sugli sci in Alto Adige, dove si stava allenando. Durante la cerimonia, la madre Elena, in lacrime, ha ricordato la figlia, esprimendo la gratitudine per il tempo trascorso insieme come famiglia. Ha sottolineato la riservatezza di Matilde e il valore della sua presenza, invitandola a continuare a sciare “là dove sei”. La cerimonia ha visto la partecipazione di molti familiari e amici, tra cui il papà, il fidanzato, e importanti rappresentanti istituzionali come il ministro per lo Sport e giovani, Andrea Abodi.
La bara era avvolta in una bandiera italiana, decorata con fiori bianchi, rossi e verdi, accanto al cappello da alpino di Matilde e uno sci portato dalla sorella. Monsignor Alessandro Gribaudo, durante l’omelia, ha parlato del dolore come un velo sulla vita, ma ha anche esortato a cercare la luce anche in momenti bui. Ha affermato che per Matilde si è aperta una “luce infinita”, trasformando il ricordo delle sue vittorie in un messaggio di speranza oltre la morte.
Molti giovani, indossando le tute delle società sportive, hanno partecipato al funerale, dimostrando l’affetto per Matilde. Anche la città di Giaveno ha rispettato il lutto cittadino fermando le attività dalle 10. Il padre di Matilde, Adolfo Lorenzi, ha annunciato il progetto “Matildina4safety”, dedicato alla sua memoria, volto a migliorare la sicurezza nello sci alpino. Questo progetto prevede la raccolta fondi per sviluppare nuovi sistemi di sicurezza, tra cui caschi e protezioni per il collo. Sarà coinvolto un ampio partenariato con aziende, università e strutture sanitarie per lavorare a prototipi innovativi.
Infine, la sorella Lucrezia ha condiviso il suo immenso dolore per la perdita, esprimendo quanto le manchi Matilde e affermando il suo desiderio di sentirla sempre accanto come guida nelle sue scelte. Ha concluso con un toccante messaggio: “Buona discesa libera Matildina”.
