13.8 C
Roma
giovedì, 21 Novembre, 2024
HomeEconomiaOccupazione Fittizia: I Veri Problemi di Un Sistema Sotto Pressione

Occupazione Fittizia: I Veri Problemi di Un Sistema Sotto Pressione

Malgrado i recenti dati positivi sull’occupazione in Italia, il mercato del lavoro presenta ancora rilevanti bug strutturali. I dati ISTAT sul primo semestre 2024 e su luglio indicano un tasso di occupazione al 62,3% e un tasso di disoccupazione al 6,5%, evidenziando risultati che non si erano mai visti prima. Tuttavia, sotto questa superficie ottimista emergono criticità significative. L’aumento degli occupati è in gran parte attribuibile ai lavoratori autonomi, mentre i dipendenti sono diminuiti per due mesi consecutivi per la prima volta in oltre due anni. Inoltre, si è registrata una diminuzione dei contratti a tempo indeterminato.

Anche il tasso di disoccupazione, che appare favorevole, cela insidie: il numero di disoccupati è diminuito non perché ci siano più persone occupate, ma perché sempre meno individui cercano lavoro. Molti sono demoralizzati e si sono ritirati dal mercato del lavoro, non perché abbiano trovato qualcosa di valido o siano in pensione, ma per la convinzione di non avere chances di occupazione. Nel luglio 2025, gli inattivi sono aumentati di 73.000 unità rispetto a giugno, portando a circa 14 milioni le persone che, pur essendo in età lavorativa, non cercano lavoro. Questo fenomeno di inattività è preoccupante, rappresentando una situazione che non ha pari nelle economie sviluppate.

Le previsioni economiche a breve termine non sono incoraggianti e i dati attuali potrebbero segnare un picco, con la possibilità che in futuro si registrino diminuzioni di occupazione e nuovi contratti. L’Unione Europea ha sottolineato che l’Italia manca di una strategia efficace per abbinare domanda e offerta di lavoro, e che gli investimenti in formazione e riqualificazione sono insufficienti. Inoltre, l’assenza di incentivi per i datori di lavoro ad assumere giovani nel Sud contribuisce a una situazione già critica.

Secondo Eurostat, Calabria e Campania sono le regioni italiane con i più alti tassi di disoccupazione, in particolare tra i giovani, con meno della metà dei cittadini in età lavorativa realmente occupati. La situazione sembra peggiorare anno dopo anno, senza segnali di inversione di tendenza.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI