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mercoledì, Novembre 6, 2024
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Indagini sulla Presidente dell’Umbria: il gip archivia prima delle elezioni

L’indagine che ha coinvolto la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e l’assessore al Bilancio, Paola Agabiti, è partita da un esposto anonimo. Il gip del tribunale di Perugia ha archiviato l’inchiesta su richiesta della procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, a seguito della depenalizzazione del reato di abuso d’ufficio. Tuttavia, l’inchiesta ha suscitato un acceso dibattito politico. Le delibere contestate riguardano l’assegnazione di fondi aggiuntivi del Piano di sviluppo rurale post-Covid, tra cui quelli destinati a un’azienda collegata all’assessore Agabiti e nella quale lavora un figlio della presidente Tesei.

Donatella Tesei ha commentato l’inchiesta dichiarando di essere venuta a conoscenza della stessa attraverso i media e ha sottolineato la sua intenzione di concentrarsi sul bene dell’Umbria e sui progetti futuri. Ha rivendicato la correttezza dell’operato della sua amministrazione, mentre l’avvocato di Agabiti ha definito infondata l’accusa di abuso d’ufficio, sostenendo la legittimità degli atti approvati.

La polemica politica si è intensificata. Il segretario regionale del Partito Democratico, Tommaso Bori, ha denunciato un presunto sistema consolidato che ha utilizzato le istituzioni per finanziare aziende familiari, evidenziando un conflitto di interessi tra l’azienda di Agabiti e la Giunta regionale. Ha inoltre criticato l’archiviazione dell’indagine legata all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. Stefania Proietti, candidata del centrosinistra, ha sollevato questioni di opportunità politica.

Emma Pavanelli, deputata del Movimento 5 Stelle, ha definito l’abolizione dell’abuso d’ufficio un depotenziamento della legalità nella pubblica amministrazione. L’ex presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha chiesto verità nonostante la chiusura giudiziaria del caso, mentre Riccardo Augusto Marchetti della Lega ha denunciato la polemica come un attacco preelettorale contro Tesei, affermando che gli umbri riconoscono il lavoro svolto dalla sua amministrazione.

Marchetti ha chiuso con una richiesta di riforma della giustizia, sostenendo che non è più accettabile un’interferenza della magistratura nella politica. La situazione in Umbria solleva interrogativi sulla trasparenza e la correttezza delle azioni amministrative della giunta regionale.

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