“Sono in ospedale. Non posso muovere le braccia e le gambe. Non posso grattarmi il naso, non posso telefonare, non posso nutrirmi. Come potete immaginare, è umiliante, avvilente e un peso per gli altri”. Così inizia il racconto dello scrittore britannico Hanif Kureishi, che ha vissuto un drammatico calvario iniziato il 26 dicembre 2022, quando, dopo una passeggiata a Roma, è crollato a terra.
Kureishi ha raccolto le cronache della sua infermità nel libro “Shattered”, realizzato con il figlio Carlo e l’editor Simon Prosser di Penguin Random House. La traduzione italiana, “In frantumi”, uscirà il 6 novembre per Bompiani. Quel giorno di Santo Stefano, dopo aver guardato una partita di calcio, Kureishi ha subito un incidente che ha cambiato la sua vita: ha perso conoscenza e si è svegliato in ospedale in condizioni critiche. Da quel momento, l’autore di “Il Buddha delle periferie” e della sceneggiatura di “My Beautiful Launderette” non ha potuto più camminare, scrivere o lavarsi senza assistenza.
Dopo l’ospedale, Kureishi è stato trasferito in un centro di riabilitazione, con la speranza di tornare a Londra, dove la sua casa è stata adattata per le sue nuove esigenze. In questo processo di adattamento, Kureishi esplora il futuro, indicando che, sebbene non potesse muoversi, la sua mente e i suoi desideri rimanessero vivi. “Molti dicono che quando sei in punto di morte tutta la vita ti scorre davanti, ma io pensavo al futuro e a tutto ciò che mi era stato sottratto”, afferma.
Il libro è una serie di dispacci dal letto d’ospedale, dove Kureishi riflette su esperienze di vita quotidiana, illuminato dalla presenza di familiari, amici e professionisti della salute. Nonostante la difficile condizione, mantiene un approccio ironico e coraggioso. “Non voglio lasciar andare: di tutto questo voglio fare qualcosa”, dichiara, nel tentativo di reinventarsi ogni giorno.
Colleghi di fama, come Salman Rushdie e Zadie Smith, hanno lodato “Shattered”, riconoscendo in Kureishi una voce unica e potente. L’umorismo emerge anche in momenti di profonda riflessione, mentre affronta le sue paure riguardo al ritorno in una vita normalizzata, dovendo imparare a vivere con la sua nuova condizione. Kureishi esprime nervosismo e ansia rispetto alla percezione che gli altri potrebbero avere di lui come “uomo disabile”, evidenziando la sua lotta interiore per accettare una nuova identità.