San Benedetto del Tronto piange la morte di Massimiliano Galletti, 59 anni, dipendente del Comune in aspettativa, deceduto in Ucraina mentre era in missione come soccorritore. Il decesso è avvenuto lunedì a Kiev, dopo un lungo coma a causa delle ferite riportate in un’esplosione. La notizia è stata comunicata dall’ambasciata italiana il giorno della Festa di Ognissanti. Galletti era arrivato in Ucraina in estate per una missione umanitaria, assistendo i combattenti al fronte. Un mese fa, è stato ferito da una granata anti-carro e ricoverato in coma.
La figlia Aurora ha espresso il suo orgoglio per l’eroismo del padre sui social, nonostante avesse cercato di dissuaderlo dal partire. La moglie Donatella ha confermato che Massimiliano non era un combattente e non sapeva utilizzare neppure un fucile da guerra. Il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo, ha commentato la notizia con un post su Facebook, esprimendo shock e ammirazione per un dipendente così dedicato e sensibile. Massimiliano era noto per il suo impegno nel portare soccorso e soccorso con il suo cane.
Galletti era un soccorritore esperto, specializzato come guida per cani molecolari. In passato, aveva già prestato assistenza in Ucraina e in Polonia per gli sfollati ucraini, nonché come volontario per le popolazioni colpite dai terremoti nelle Marche e in Abruzzo. La famiglia non aveva avuto sue notizie dall’inizio di ottobre; il ferimento era avvenuto a Kharkiv, prima del trasporto a Kiev. Si attende ora il nulla osta delle autorità ucraine per il rimpatrio della salma in Italia. La comunità locale ricorderà Massimiliano Galletti come una persona che ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri, perdendo la vita in un contesto difficile e pericoloso, ma contribuendo con coraggio e determinazione in condizioni di emergenza.