Un ragazzo di 17 anni è stato arrestato per l’omicidio di Santo Romeno, un giovane di 19 anni, avvenuto a San Sebastiano al Vesuvio, Napoli, nella notte tra venerdì e sabato. Il giovane, già noto alle forze dell’ordine, inizialmente ha negato ma poi ha ammesso di aver sparato. I carabinieri sono riusciti a identificarlo tramite le immagini della videosorveglianza che mostrano una minicar fuggire dopo gli spari, oltre a diverse testimonianze raccolte nel quartiere.
Santo Romeno, portiere di calcio nell’Asd Micr, è stato colpito al petto durante una lite che sarebbe scaturita da un pestone e una scarpa sporcata. È morto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale del Mare di Napoli. Un altro proiettile ha ferito un compagno di squadra di Romeno, che non corre pericoli di vita.
A seguito di questo tragico evento, si è tenuta una riunione del comitato per l’ordine pubblico al Municipio di San Sebastiano al Vesuvio. All’esterno dell’ufficio comunale, i familiari e gli amici di Santo si sono radunati per rendere omaggio, ponendo fiori sul luogo dell’omicidio e partecipando a un corteo culminato in una veglia di preghiera. Simona, la compagna di Santo, ha dichiarato: “Quella di Santo non può restare una morte così, di quelle di cui ci si dimentica subito. Non permetterò che il suo nome vada ad allungare una lista infinita di tragedie assurde”.
Simona ha sottolineato l’importanza del ricordo di Santo, definendolo non solo un nome su un elenco, ma qualcuno che ha avuto un ruolo significativo e che ha sacrificato la propria vita per difendere un amico. Ha riferito che Santo era estraneo al litigio, ma che si è comunque fatto avanti per impedire un’escalation, dicendo: “Dai basta così, non è successo niente”, ma la risposta è stata fatale.
Affermando la follia della situazione, ha chiesto un funerale affollato, affinché tutti comprendano chi fosse Santo e il valore del suo gesto, esprimendo che nessuno dovrebbe morire per una scarpa sporcata.