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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Italia e Albania: Un’Analisi Storica di Vincenzo Vita

Un’assemblea tenutasi all’Università Roma 3 ha focalizzato l’attenzione sul Protocollo Albania e sul disegno di legge Sicurezza, cercando di rilanciare il tema dei migranti. L’importante partecipazione di associazioni e individui ha messo in evidenza il rapporto storico tra Italia e Albania, analizzato nell’articolo di Vincenzo Vita su “Il Manifesto”, intitolato “Albania, andata e ritorno”. La drammatica vicenda del campo di concentramento al di là dell’Adriatico rappresenta un punto estremo delle politiche immigraionistiche, le cui radici affondano nella normativa Bossi-Fini, attualmente sotto discussione per una possibile abrogazione. Con la destra al governo, tali politiche hanno raggiunto livelli allarmanti.

L’accordo Italia-Albania è stato condannato dal tribunale di Roma, scatenando una campagna d odio nei confronti della magistrata Silvia Albano. Il ddl Sicurezza aggrava la situazione, rivelando l’assenza di un approccio culturale serio nel governo. L’analisi di Vita mette in luce come i paesi con una storia coloniale vedano ancora le ex colonie come terre subordinate, trattando questioni come i migranti e i rifiuti tossici con grave leggerezza. Durante l’assemblea, l’associazione Articolo21 ha evidenziato il comportamento altalenante dei media riguardo ai fenomeni migratori.

L’andamento della mediabilità delle notizie, che ha subito cambiamenti significativi dal 2014 ad oggi, si è amplificato solo in occasione di tragedie come quella di Cutro o durante la “surreale spedizione” albanese. L’associazione Carta di Roma, attraverso rapporti con l’Osservatorio di Pavia, ha documentato questa situazione, mettendo in evidenza un’assenza di visione strategica nei media, caratterizzati da un approccio superficiale e cinico.

In questo contesto, è stato citato un libro di Vito Saracino, “Ciao Shqipëria!”, che esplora le complesse relazioni tra Italia e Albania, dall’uso della radio e del cinema durante il fascismo alla dittatura di Enver Hoxha, fino agli effetti liberatori delle emittenti estere. Saracino offre una riflessione significativa sulla rappresentazione dei legami tra i due paesi, ricollegandosi alla storia degli sbarchi del 1991 e alle dure misure adottate dal governo italiano.

È fondamentale continuare a lottare per un’informazione rispettosa che non consideri i migranti come corpi mercificati.

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