Gli investitori stanno rivalutando la probabilità di vittoria di Trump alle prossime elezioni presidenziali americane, influenzando rapidamente i mercati. Il dollaro si è indebolito, segnando un calo dello 0,6%, il più significativo dal settembre scorso, mentre l’euro si scambia a 1,0906 dollari. Contemporaneamente, i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi sono diminuiti, con il Treasury a due anni sceso al 4,16% e quello a dieci anni al 4,29%. Questi cambiamenti sono stati innescati da un sondaggio condotto da J Ann Selzer, il quale ha indicato una diminuzione delle possibilità di vittoria per Trump.
In precedenza, i mercati erano ottimisti riguardo a una sua vittoria, il che aveva portato a un forte incremento del dollaro. Anche le azioni di Trump Media, che avevano guadagnato l’11%, hanno subito un calo del 6% nel pre-mercato. Gli investitori temono che una vittoria di Trump, con la possibile introduzione di nuove tariffe commerciali e tagli alle tasse, possa aumentare le pressioni inflazionistiche e ritardare qualsiasi decisione di riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve, che si riunirà di nuovo mercoledì e giovedì.
Diego Toffoli di Intermonte Advisory & Gestione avverte che, anche se le elezioni si terranno il 5 novembre, l’esito potrebbe non essere immediato, creando volatilità nei mercati azionari. Tuttavia, ritiene che, indipendentemente dal risultato, il trend rialzista del mercato potrebbe continuare, visto che i programmi dei candidati sono simili. Nel caso di una vittoria di Trump, i settori più promettenti potrebbero essere quelli legati all’energia, all’aerospaziale, alla difesa, all’immobiliare e alla tecnologia. Se invece vincessero i Democratici, le aree in crescita potrebbero includere energie rinnovabili, assistenza sanitaria e tecnologia.
Matteo Ramenghi di UBS osserva un aumento della volatilità dei mercati, previsione che potrebbe intensificarsi in caso di ritardi nei risultati elettorali. Tuttavia, si aspetta un rallentamento della volatilità verso la fine dell’anno, poiché le dinamiche politiche potrebbero chiarirsi. Rimane ottimista riguardo al mercato azionario statunitense e globale, suggerendo di guardare oltre le elezioni per una stabilizzazione.
