Durante la cerimonia per il 4 novembre a Venezia, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ribadito l’importanza di una sicurezza che non si limita alla chiusura dei confini. Ha sottolineato che la sicurezza non può essere garantita ignorando ciò che accade a centinaia di chilometri di distanza. Crosetto ha affermato che le Forze armate hanno il compito fondamentale di difendere le istituzioni democratiche e lavorare per la sicurezza in un contesto internazionale, non soltanto a livello nazionale.
Il ministro ha messo in evidenza la connessione tra il ricordo della fine della Prima Guerra Mondiale e la situazione attuale delle forze armate italiane, che sono presenti in missioni in paesi come Libano e Kosovo. Questi militari rappresentano l’Italia in teatri operativi delicati e critici, impegnati a difendere la pace. Crosetto ha espresso con forza che, nonostante le sfide, le Forze armate sono determinate a lottare contro la guerra e a non arrendersi, sottolineando così il valore della resistenza e dell’impegno per la stabilità e la sicurezza globale.
L’intervento del ministro ha richiamato l’attenzione sul ruolo attivo dell’Italia nel panorama internazionale e sull’importanza di una presenza militare che promuova la pace. Ha anche accennato all’eredità storica della guerra, sottolineando come il ricordo di eventi drammatici deve servire da stimolo per continuare a lavorare in favore della pace e della sicurezza. In una società globale sempre più complessa, Crosetto ha enfatizzato la necessità di un approccio proattivo nella difesa dei valori democratici e della sicurezza collettiva.
Il messaggio chiave del suo discorso è che la sicurezza richiede vigilanza e un impegno costante, non solo all’interno dei confini nazionali, ma anche in relazione alle crisi e ai conflitti che si svolgono altrove. La celebrazione di eventi storici come il 4 novembre deve quindi essere vista non solo come un atto di memoria, ma come un invito all’azione per continuare a promuovere la pace e la stabilità in tutto il mondo.