La vittoria di Trump segna un momento cruciale nella storia della Federal Reserve e solleva interrogativi sul futuro di Jerome Powell alla sua guida. Tradizionalmente, i presidenti americani hanno supportato l’indipendenza della banca centrale, ma Trump, che ha nominato Powell nel 2017, ha espresso riserve sulla sua gestione, sostenendo che le recenti decisioni di Powell non avrebbero sostenuto i repubblicani nelle elezioni. In un’intervista, Trump ha affermato di avere un “istinto migliore” rispetto a Powell, evidenziando così i suoi dubbi sul banchiere centrale.
Nonostante avesse nominato Powell, Trump ha manifestato disappunto riguardo ad alcune scelte di politica monetaria, accusandolo di non ridurre i tassi abbastanza rapidamente. Con la Fed attualmente in battaglia contro l’inflazione, la situazione si complica: a settembre è stato effettuato un taglio significativo dei tassi e se ne prevede un ulteriore. Alcuni analisti ritengono che la nuova amministrazione potrebbe esercitare pressioni sulla Fed affinché riduca ulteriormente i tassi, preoccupando i mercati riguardo all’indipendenza della banca centrale.
In passato, il Wall Street Journal ha riportato un piano degli alleati di Trump per ridurre l’indipendenza della Fed, sebbene i responsabili della campagna abbiano smentito che si trattasse di un piano ufficiale. Powell, dal canto suo, ha sostenuto che le decisioni della Fed si basano sui dati e non sull’influenza politica. Durante la sua presidenza, ha gestito l’economia americana attraverso la pandemia, affrontando un picco di inflazione che ha toccato quasi il 9% nel 2022, riuscendo a controllarla senza portare il paese in recessione.
L’ultima riunione della Fed, che si concluderà domani, è particolarmente significativa poiché Powell ha affermato che qualsiasi decisione futura sarà basata su dati concreti. Il suo mandato scade nel 2026, e gli analisti osservano che il suo futuro dipenderà dalla sua capacità di gestire l’inflazione e il tasso di interesse. Le tensioni tra la Casa Bianca e la Fed non sono nuove, come dimostrano episodi storici di interazioni tese. Tuttavia, è accettato che l’indipendenza della banca centrale sia fondamentale per la stabilità economica e finanziaria.