Reazioni diverse sui due lati dell’Atlantico si sono registrate di recente. Negli Stati Uniti, i mercati azionari mostrano una netta crescita: il Dow Jones è aumentato del 3,01%, l’S&P 500 del 1,81%, mentre il Nasdaq dei titoli tecnologici ha registrato un incremento del 2,07%. Ottimi risultati anche per il Russell 2000, che rappresenta le piccole e medie imprese, con un aumento del 5,01%. Questo ottimismo è legato alle aspettative di benefici derivanti dalle politiche fiscali e di spesa pubblica dell’amministrazione Trump. Tuttavia, tali politiche hanno anche generato aspettative di inflazione, costringendo a un decremento del valore dei titoli di Stato e a un aumento del loro rendimento. In particolare, il rendimento del Treasury decennale statunitense è salito di 17 punti base, raggiungendo il 4,44%, il massimo dal luglio scorso. Di conseguenza, il dollaro si è rafforzato, facendo scendere l’euro a 1,0724 dollari, il valore più basso da giugno.
In Europa, le borse hanno aperto in rialzo, ma hanno poi registrato un calo: Milano ha perso il 1,73%, Madrid il 3,03%, mentre Parigi e Francoforte hanno mostrato ribassi più contenuti. Le banche e le utilities europee hanno subito le perdite più significative. Nel Ftse Mib, i maggiori rialzi includono Tenaris con un +5,66% per il produttore di tubi per il settore oil&gas, Diasorin con un +5,17% dopo la pubblicazione dei conti, e Leonardo con un +3,45% grazie alle aspettative di un aumento delle spese per la Difesa. Tuttavia, Inwit è scesa del 6,08%, Campari del 4,60% e Erg del 4,59%. Tra le banche, il calo maggiore è stato registrato da Banca Mps, che ha perso il 4,12%.
Inoltre, il Bitcoin ha superato il record storico, salendo del 6% fino a raggiungere i 74.129 dollari. Altre azioni in forte aumento includono Tesla, che ha registrato un +11,8%, e Trump Media, la società dietro il social network Truth del presidente eletto, con un incremento del 10,2%.