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giovedì, Novembre 7, 2024
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È tempo di ribellione sociale

“È arrivato il momento di una vera rivolta sociale”, afferma il segretario della Cgil, Maurizio Landini, sottolineando che “avanti così non si può più andare”. Lo sciopero generale del 29 novembre rappresenta l’inizio di una “battaglia” per cambiare non solo la manovra, ma l’intero Paese. Si tratta di una sfida diretta al governo, che immediatamente reagisce, in particolare Fratelli d’Italia, avvertendo Landini di “stare molto attento”, insinuando la possibilità di conseguenze legali. Il clima si surriscalda ulteriormente con il rinvio dell’incontro tra i sindacati e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a causa dell’influenza della premier.

Landini, parlando a un’assemblea a Milano, esprime che le “condizioni di vita e di lavoro” devono tornare al centro della politica, denunciando la situazione attuale. Il 29 novembre non è solo un segno di protesta, ma una mobilitazione più ampia per ottenere cambiamenti sistemici e migliorare il Paese, anche attraverso referendum. Tuttavia, queste parole accendono la controffensiva di Fratelli d’Italia, che critica Landini, definendolo come “un cattivo maestro” e accusandolo di incitare alla rivolta sociale, il che, secondo loro, può costituire un reato.

L’opposizione, invece, si schiera al fianco di Landini, condannando le minacce rivolte alla Cgil e giudicando le accuse del centrodestra come ridicole. Nel frattempo, la manovra economica entra nel vivo delle modifiche parlamentari, con una serie di audizioni e l’attesa di emendamenti previsti per il 11 dicembre. Diverse critiche giungono da vari settori, tra cui industriali, medici e l’Ania, che lamenta la mancanza di comunicazione su misure permanenti che dovrebbero essere temporanee.

Le proposte di modifica al decreto fisco sono già state depositate, con un buon numero proveniente dalla maggioranza, compresa la Lega, che propone di mantenere il taglio del canone Rai e di rinviare i pagamenti per gli autonomi. Inoltre, si discute di una nuova “rottamazione” delle cartelle fiscali e della riapertura dei termini per il concordato biennale chiuso il 31 ottobre, con il governo che spera di raccogliere più risorse per riforme fiscali.

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