L’armistizio dell’11 novembre 1918 segnò la fine della Grande guerra, un momento carico di significato simbolico per far tacere le armi. Tuttavia, le ultime ore di combattimento resultarono in migliaia di morti e feriti, segnando una tragica ironia. Le trattative per l’armistizio, iniziate il 9 novembre nella foresta di Compiègne, avvennero in un contesto di disfacimento dell’Impero tedesco e della rivoluzione che attraversava la Germania. La situazione interna era insostenibile, con soldati in rivolta e diverse città sotto il controllo degli insorti. Guglielmo II, isolato e disinformato, ricevette notizie incresciose di diserzioni e ammutinamenti, mentre il cancelliere Max di Baden tentava di mantenere il potere annunciando l’abdicazione del Kaiser e la formazione di un governo socialiste.
Il governo tedesco non poté che accettare le dure condizioni imposte dal Maresciallo Ferdinand Foch, con l’armistizio che giunse la notte del 10 novembre. Alle 11 del giorno successivo, la fine delle ostilità venne ufficialmente proclamata. Mentre molte persone esultavano, alcuni soldati sentirono un senso di tradimento. Tra le ultime vittime della guerra ci furono George Lawrence Price e Henry Nicholas John Gunther, uccisi appena prima dell’ora fatidica. La notizia della cessazione delle ostilità si diffuse, e un mitragliere tedesco, in modo sorprendente, abbandonò la battaglia in segno di rispetto.
L’armistizio del 1918 è spesso ricordato per il successivo trattato di pace di Versailles nel 1919, che imponendo pesanti riparazioni alla Germania generò ulteriore risentimento. La Guerra, inizialmente vista come l’ultima, portò a nuove tensioni globali che comprometterono la pace, creando le condizioni per la Seconda guerra mondiale. Hitler, in particolare, avrebbe sfruttato il risentimento generato da quel trattato, facendo riferimento al vagone di Compiègne nel momento in cui, nel 1940, costrinse a un umiliante secondo armistizio a ruoli invertiti.
Il conflitto, che costò oltre 15 milioni di vite, causò una devastazione in Europa e segnò la scomparsa di imperi secolari come quelli austro-ungarico e tedesco. Alla vigilia dell’armistizio, i soldati speravano in un nuovo inizio, mentre le macerie di un’epoca stavano per essere erette, preludio di ulteriori conflitti.