La nuova politica commerciale del presidente statunitense Donald Trump potrebbe avere ripercussioni significative sull’economia italiana, con stime di un costo potenziale superiore ai 4 miliardi di euro. Questa previsione deriva da una simulazione realizzata da Prometeia, che considera due diversi scenari di aumento dei dazi. Nel primo scenario, un aumento delle tariffe del 10% sui prodotti già soggetti a dazi porterebbe a un costo aggiuntivo di oltre 4 miliardi di euro. Nel secondo scenario, un aumento generalizzato delle tariffe del 10% potrebbe superare i 7 miliardi di euro.
Nel contesto attuale, il settore della moda sarebbe il più colpito nel primo scenario, mentre nel secondo scenario il settore meccanico subirebbe l’impatto maggiore. Andrea Monticini, docente di econometria finanziaria all’Università Cattolica, sottolinea che l’Europa ha attualmente un forte avanzo commerciale nei confronti degli Stati Uniti, ma questo è destinato a ridursi con l’introduzione dei nuovi dazi, il che dipenderà dalla tipologia di dazi imposti.
Attualmente, l’Italia esporta verso gli Stati Uniti beni per un valore di 67 miliardi di euro e importa beni per 25 miliardi, generando un avanzo commerciale di 42 miliardi di euro. Tuttavia, l’entità dei dazi imposti potrebbe ridurre drasticamente questo avanzo, aggravando ulteriormente la recessione in un paese già in fase di rallentamento economico.
Monticini evidenzia anche come l’Europa, negli ultimi 30 anni, abbia prosperato grazie a un modello economico fondato su energia a basso costo ed esportazioni globali. Tuttavia, questo modello sta affrontando sfide significative a causa del crescente protezionismo. Le nazioni con forti settori esportativi potrebbero dover affrontare nuove difficoltà e dovranno adattarsi aumentando i consumi interni. Le preoccupazioni attuali sui mercati finanziari riflettono precisamente questo nuovo scenario economico.