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Riflessioni Critiche sull’Emergenza Covid: Perché ‘la Provincia di Como’ Non Ha Diffamato l’Ats Insubria

I giornalisti del quotidiano ‘La Provincia di Como’ non dovranno risarcire l’Ats Insubria, che aveva querelato per diffamazione due cronisti e il direttore per aver dato vita a una presunta campagna denigratoria riguardo alla gestione dell’emergenza sanitaria. Secondo il pubblico ministero, i giornalisti hanno semplicemente espresso valutazioni critiche sulla gestione della situazione epidemiologica, evidenziando aspetti problematici del servizio, comprensibili alla luce della gravità della crisi sanitaria. Gli articoli in questione, sebbene polemici, riportano fatti e circostanze e non contengono frasi che possano offendere realmente la reputazione dell’Azienda. È inoltre sottolineato che i funzionari pubblici sono più esposti alle critiche rispetto ai cittadini privati.

Il PM ha aggiunto che non si può affermare con verità che i giornalisti abbiano pubblicato notizie false o tendenziose, considerando che l’Ats ha ammesso che durante alcuni giorni del mese di aprile 2021 si era verificata una carenza di dosi destinate alla somministrazione a domicilio. Data la situazione drammatica vissuta dal Paese, qualsiasi analisi critica non può essere considerata priva di fondamento o come un attacco personale, poiché piccole inesattezze sono tollerabili. Il diritto di cronaca implica la necessità di fornire informazioni tempestive, il che potrebbe comportare sacrifici in termini di accuratezza nella verifica dei fatti.

In un precedente intervento, l’Ats Insubria aveva richiesto un risarcimento di importo compreso tra i 50mila e i 250mila euro in una causa civile contro il giornale, accusando la testata di aver incessantemente screditato il suo operato per un anno e mezzo. Tuttavia, la causa civile non è stata portata avanti. Resta quindi confermato che le critiche mosse dai giornalisti rientrano nel diritto di cronaca e nella libertà di espressione, tutelato anche in considerazione della difficile situazione di emergenza sanitaria. La decisione di archiviare la querela rappresenta una vittoria per la libertà di stampa e il diritto di critica nella gestione della salute pubblica.

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