Il Governo italiano sta promuovendo una nuova misura per supportare i lavoratori che non hanno accumulato sufficienti contributi per andare in pensione. Questa iniziativa, definita un “salvagente”, si rivolge a chi ha carriere discontinue, compresi lavoratori precari e donne che hanno dovuto interrompere le proprie carriere per motivi familiari. Anche i lavoratori autonomi sono inclusi, dato che spesso non riescono a versare contributi regolari a causa delle fluttuazioni nei redditi. Attualmente, esistono delle opportunità per versare contributi volontari e accedere a fondi di solidarietà, ma le condizioni per farlo sono piuttosto limitative.
Le recente novità nella legge di bilancio riguardano principalmente le pensioni minime, con aumenti molto ridotti per oltre 1,8 milioni di pensionati che percepiscono attualmente 614,77 euro al mese. Le previsioni indicano un incremento di soli 3 euro nei prossimi anni, passando a 617,9 euro mensili. Le regole per l’APE sociale, Opzione donna e Quota 103 dovrebbero rimanere le stesse, sebbene vi sia l’intenzione di inasprire i requisiti per la Quota 103.
Un punto determinante del nuovo piano è la possibilità di consentire l’accesso alla pensione per coloro che hanno raggiunto i 67 anni, ma non hanno versato abbastanza contributi. Si prevede l’uso di fondi integrativi alimentati dal TFR per permettere a questi lavoratori di accedere alla pensione di vecchiaia. Tuttavia, questa misura riguarderebbe un numero limitato di persone, poiché i lavoratori a basso reddito spesso non possono permettersi di attivare una pensione integrativa.
La questione del TFR ha suscitato discussioni, soprattutto dopo che la Ragioneria dello Stato ha messo in dubbio la sua attuabilità. L’idea di utilizzare il TFR accumulato nei fondi pensione per anticipare la pensione a 64 anni, in modo da garantire un assegno pensionistico equivalente a almeno tre volte l’assegno sociale, è stata quindi accantonata. Questa nuova iniziativa del Governo sembra prendere forma con l’obiettivo di garantire un supporto adeguato ai lavoratori più vulnerabili, ma rimane incerta la reale applicabilità delle proposte.