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giovedì, 14 Novembre, 2024
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La vita nell’altra Germania: peccati e virtù della DDR

Un libro di Claudio Guidi, giornalista e storico, offre una nuova prospettiva sulla Germania Est, descritta come un regime oppressivo ma con notevoli avanzamenti sociali. “La vera storia della Ddr”, una pubblicazione di 600 pagine disponibile dal 11 novembre su Amazon, esplora la vita quotidiana in una società priva di libertà di stampa e di parola, ma con diritti paritari tra uomini e donne, istruzione gratuita fino a 18 anni dal 1949, e asili nido disponibili per tutti.

Nel suo studio, Guidi evidenzia che la Ddr presentava un sistema scolastico di alta qualità, tanto che la Finlandia lo copiò nel 1983. La legge garantiva anche l’aborto libero, vacanze pagate dal sindacato e un divorzio rapido e senza spese. Altre garanzie includevano una pensione per gli ebrei perseguitati dai nazisti e un trattamento equo per i figli legittimi e illegittimi, mentre in Italia ci sono voluti decenni per raggiungere la stessa parità.

Dal 1964, l’obiezione di coscienza era riconosciuta nella Ddr, permettendo agli obiettori di prestare servizio in ruoli non militari. Anche i contadini beneficiavano di orari di lavoro equi e ferie pagate. Tuttavia, il libro non ignora le ombre del regime, come la sorveglianza della Stasi, che monitorava dettagli inquietanti della vita privata dei cittadini.

Guidi esamina anche la nostalgia per l’Est, nota come ‘Ostalgie’, nei territori orientali e offre retroscena sulla divisione della Germania. Sostiene che la divisione fosse voluta da Konrad Adenauer, nonostante Stalin avesse espresso la disponibilità a una riunificazione nel 1952.

La riunificazione del 1990 è annotata con attenzione, descrivendo come l’Ovest prese il controllo delle strutture economiche e culturali della defunta Ddr, portando alla chiusura di oltre 8mila stabilimenti e alla distruzione del tessuto industriale. Guidi mette in luce la natura coloniale di tale processo, evidenziando come i funzionari dell’Ovest, nella loro nuova posizione, ricevevano indennità che rimandavano ai tempi delle colonizzazioni africane.

Questo libro susciterà sicuramente discussione, rivelando un lato della Germania Est che sfida le narrazioni più diffuse.

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