Ci sono diversi cibi che, sebbene scaduti, possono essere consumati senza rischi. È consigliabile comprare solo ciò che serve per l’alimentazione quotidiana, in modo da evitare sprechi, poiché gli alimenti vengono generalmente consumati rapidamente. Tuttavia, esistono alimenti che potrebbero rimanere in dispensa per un lungo periodo.
È importante prestare attenzione alla data di scadenza riportata sulle confezioni. Se l’etichetta indica “consumare entro”, l’alimento dovrebbe essere gettato dopo quella data. Se invece è riportato “consumare preferibilmente entro”, è possibile consumarlo anche dopo il termine indicato.
I cibi in scatola, come i legumi, possono essere consumati anche oltre la scadenza, purché i contenitori siano integri e non presentino segni di ossidazione. Anche pasta e riso confezionati in modo sigillato sono sicuri da mangiare dopo la data consigliata. Le zuppe liofilizzate e le puree possono essere consumate fino a due mesi oltre la scadenza, così come i cibi surgelati.
Le paste fresche in confezione protettiva possono essere mangiate pochi giorni dopo la scadenza. I prodotti refrigerati sono sicuri se conservati correttamente e se la catena del freddo non è stata interrotta. Altri alimenti come farina, caffè, biscotti, cioccolato e latte UHT (a lunga conservazione) possono essere consumati fino a un mese dopo la scadenza. Le spezie possono rimanere utilizzabili anche per sei mesi.
Per i cibi freschi, lo yogurt naturale può essere consumato fino a una settimana dopo la scadenza, se chiuso. Le uova possono essere mangiate fino a una settimana oltre la data di scadenza, preferibilmente cotte. Per controllare se un uovo è ancora commestibile, si può eseguire la prova del galleggiamento: se affonda, è buono; se galleggia, è meglio buttarlo.
In conclusione, molti alimenti possono essere consumati dopo la data di scadenza, a patto di controllarne lo stato e le modalità di conservazione. Queste pratiche contribuiscono a ridurre gli sprechi alimentari e a sfruttare al meglio le risorse a disposizione.