L’Arca di Noè e il percorso verso il monte Ararat sono rappresentati su una mappa antica, risalente a 3.000 anni fa, conservata nel British Museum di Londra. Questo monte, conosciuto dagli Armeni come Massis e dai Persiani come Kōh-i Nūḥ, è considerato parte del patrimonio culturale armeno e si trova vicino ai confini di Turchia, Armenia, Azerbaijan e Iran. Recentemente, studiosi del museo hanno decifrato il significato di questa mappa, ritenuta un’indicazione della posizione dell’Arca di Noè.
La mappa, un manufatto babilonese, era stata oggetto di studio per secoli, con simboli simili a mappe incisi su una tavoletta di argilla, scoperta in Medio Oriente. Gli esperti affermano che riporti dettagli di storie bibliche e descriva la creazione della Terra e il mondo conosciuto dai Babilonesi, delineato da un “Fiume Amaro”. In aggiunta, il retro della tavoletta è considerato una chiave per i viaggiatori che cercano il percorso verso l’Arca.
Irving Finkel, esperto di cuneiforme, ha spiegato che il manufatto contiene indicazioni per attraversare “sette leghe” prima di giungere a un “parsiktu-vaso,” un riferimento alle dimensioni richieste per l’arca. Si ritiene che Urartu, citata nella mappa, indichi la zona dove l’Arca di Noè approdò, secondo antiche leggende mesopotamiche.
La storia biblica dell’Arca di Noè e quella babilonese presentano similitudini, con il dio Ea che invia un diluvio per distruggere l’umanità, lasciando solo Utnapishtim e la sua famiglia a sopravvivere grazie a un’arca. Dopo mesi di inondazioni, l’arca si posò su una vetta dell’Urartu. La dimensione dell’arca, inferita dalla Bibbia, corrisponde a circa 515 piedi di lunghezza.
La questione se il monte Ararat sia realmente il luogo dell’Arca rimane aperta. Un team di ricerca dell’Università Tecnica di Istanbul ha trovato materiali che suggerirebbero la presenza di esseri umani nella regione tra 3.000 e 5.000 anni fa. Recenti scoperte sull’Imago Mundi rivelano dettagli sulla mappa, inclusa la menzione di un viaggio verso una “nave gigantesca.” I Babilonesi, inoltre, credevano in Marduk e in creature mitologiche, rivelando la loro comprensione del mondo antico attraverso le scritture e i miti.