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giovedì, 14 Novembre, 2024
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Divieto dei social media per i minori di 16 anni in Australia

L’Australia sta introducendo una legislazione per vietare l’accesso ai social media ai bambini e ragazzi sotto i 16 anni, una delle politiche più severe al mondo in materia. Il primo ministro Anthony Albanese ha dichiarato che questa legge potrebbe essere approvata entro la fine del prossimo anno, con l’intento di proteggere i giovani dai pericoli legati all’uso dei social media. La misura fa parte di un pacchetto di iniziative per migliorare la sicurezza online dei minori.

Albanese ha espresso preoccupazione riguardo ai rischi per la salute fisica e mentale dei bambini causati dall’uso eccessivo di queste piattaforme, con particolare attenzione ai danni provocati alle ragazze dalle rappresentazioni negative dell’immagine corporea e ai contenuti misogini rivolti ai ragazzi. Secondo il primo ministro, la difficoltà per i giovani adolescenti di affrontare questi contenuti durante una fase di crescita e cambiamento è un problema serio che richiede un intervento immediato.

L’Australia sta anche sperimentando un sistema di verifica dell’età per l’accesso alle piattaforme social, utilizzando metodi innovativi come la biometria e l’identificazione governativa. Non ci saranno esenzioni per i bambini che hanno il consenso dei genitori o per chi possiede già un account. Il governo intende stabilire che sia onere delle piattaforme social adottare misure effettive per impedire l’accesso ai minori.

Il ministro delle Comunicazioni, Michelle Rowland, ha affermato che la legge rappresenterà un primato mondiale e si applicherà a piattaforme significative come Instagram, Facebook, TikTok e YouTube. D’altra parte, il Digital Industry Group, un ente che include i principali attori del settore, ha espresso preoccupazione che tali misure potrebbero spingere i giovani verso aree più oscure e non regolamentate di Internet, limitando l’accesso a reti di supporto.

La legislazione mira a garantire che i bambini possano crescere in un ambiente più sicuro, lontano dagli effetti nocivi dei social media. Albanese ha ribadito che è giunto il momento di agire per proteggere i giovani, affermando che il governo ascolta le preoccupazioni e si mobilita per trovare soluzioni efficaci.

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