La situazione della Roma è sempre più critica, tanto che i tifosi faticano a reagire alle sconfitte, vivendo in uno stato di rassegnazione. Ieri sera, nella sfida europea contro l’Union Saint-Gilloise, la squadra ha evidenziato le proprie difficoltà, non solo non riuscendo a vincere, ma rischiando anche la sconfitta. Le prestazioni del team, che ha raggiunto la semifinale e finale europea nelle ultime quattro stagioni, sembrano un ricordo lontano. I numeri parlano chiaro: solo quattro vittorie in quindici partite, con sconfitte contro squadre modeste come Empoli, Elfsborg e Verona. La Roma ha pareggiato anche con squadre come Cagliari e Genoa, senza alcun segno di miglioramento, rappresentando una delle peggiori stagioni degli ultimi vent’anni, con poche speranze di cambiamento.
Le voci su un possibile esonero dell’allenatore Juric non si placano, ma la dirigenza continua a rinviare le decisioni. I Friedkin appaiono distanti e potrebbero avere difficoltà ad ammettere l’errore di aver esonerato De Rossi troppo presto. Juric sembra sempre più in difficoltà; le sue dichiarazioni rivelano una disconnessione dalla realtà, aumentando la sfiducia nel gruppo. I giocatori sono demotivati e alcuni potrebbero desiderare di lasciare la squadra, mentre le nuove aggiunte, come Dovbyk e Konè, potrebbero chiedere di essere ceduti già a gennaio.
La dirigenza della Roma sembra assente e priva di una strategia chiara. Dopo l’esonero di De Rossi, l’unico comunicato ha annunciato un cambio per “vincere trofei” immediatamente, ma dopo due mesi questa ambizione appare irrealizzabile. In una società ben strutturata, sarebbero già stati presi provvedimenti decisivi, come l’assunzione di un nuovo amministratore delegato e un direttore sportivo. Teoricamente, c’è ancora tempo per risollevare le sorti della squadra, ma i Friedkin sembrano disinteressati. Un amico ha detto: “Forse neanche un laziale sarebbe riuscito a fare meglio”, evidenziando il malcontento generalizzato e l’incertezza sul futuro del club.
