Durante la sua partecipazione al programma L’Aria che tira, il giornalista Fabrizio Roncone del Corriere della Sera ha espresso critiche nei confronti del governo riguardo alla gestione dei migranti in Albania. Roncone ha sottolineato che, nonostante ci siano stati avanzamenti nel ragionamento sulla questione, è fondamentale fermarsi a riflettere sui dati concreti. Ha evidenziato il fatto che sono state impiegate due navi da guerra per trasportare in totale solo 22 persone, 14 nella prima occasione e 8 nella seconda. Questo utilizzo di navi da guerra, secondo lui, comporta un costo significativo che grava su un paese già in difficoltà, specialmente in un periodo in cui il sistema sanitario è in crisi e il governo non sembra affrontare adeguatamente il problema.
Roncone si chiede se sia giustificato investire risorse in un’operazione così limitata, suggerendo che tutto ciò sia fatto per dimostrare la legittimità di una decisione governativa. La scomposizione dell’operazione lo porta a concludere che l’idea stessa di spostare una nave da guerra per trasportare solo otto persone è ridicola e rappresenta una situazione grottesca. A questo punto, il giornalista si interroga sul fatto se considerare questo scenario come comico o drammatico, affermando che non è affatto normale.
Inoltre, Roncone critica la narrazione del governo, che cerca di giustificare le proprie azioni affermando che stanno cercando di portare i migranti, ma che sono stati ostacolati nel farlo. Tuttavia, conclude sottolineando che, nonostante le giustificazioni, i numeri restano innegabili: rimangono sempre solo otto migranti, una flessione che dimostra l’assurdità della situazione. In questo contesto, Roncone evidenzia la necessità di un’analisi più profonda e critica delle azioni e delle scelte del governo riguardo alla gestione dei migranti e alla situazione complessiva del paese.