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giovedì, 14 Novembre, 2024
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Primario del Pronto Soccorso colpito con manganelli a Lamezia Terme

Il primario facente funzioni del Pronto Soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme, Rosarino Procopio, è stato aggredito la notte scorsa dal nipote di una paziente, Carlo Sacco, di 28 anni, che lo ha colpito con un manganello. L’incidente è avvenuto dopo che Procopio aveva informato l’aggressore della decisione dei medici di dimettere la nonna dall’Obi. La reazione violenta da parte del nipote ha portato a colpi ripetuti contro il medico, il quale ha riportato contusioni ed escoriazioni. La polizia, presente in ospedale, è riuscita a fermare l’aggressore, che è stato successivamente arrestato e accusato di lesioni aggravate.

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro ha dimostrato solidarietà al dottor Procopio, esprimendo la propria incredulità per l’aggressione premeditata e sottolineando l’importanza di una risposta forte dalle autorità competenti. Si evidenzia che la violenza in ospedale danneggia sia il personale sanitario che i pazienti, e che non esistono giustificazioni per tali comportamenti. L’ASP ha promesso di rafforzare le misure di sicurezza per il personale, sottolineando la necessità di rendere l’ospedale un ambiente sicuro.

Procopio ha commentato che gli attacchi al personale sanitario creano un clima di paura e stress, impedendo ai medici di svolgere liberamente il proprio lavoro. Ha descritto come la situazione di emergenza in pronto soccorso richieda spesso di prendere decisioni rapide, ma che i familiari sembrano ora dettare le regole. Ha richiamato l’attenzione sul fatto che la scarsità di risorse e personale rende difficile assistere adeguatamente i pazienti.

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha espresso preoccupazione per l’accaduto, evidenziando l’urgenza di adottare contromisure per proteggere il personale sanitario. Ha condannato l’atto di violenza e sottolineato la necessità di sicurezza nelle strutture ospedaliere. Anche un episodio simile è avvenuto di recente all’ospedale di Novara, evidenziando un problema crescente di aggressioni verso il personale sanitario. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito l’importanza di aumentare il numero di medici e infermieri per migliorare la situazione.

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