L’ultimo turno di Serie A ha suscitato vivaci polemiche riguardo alle decisioni arbitrali, in particolare sull’uso del VAR. Durante la dodicesima giornata, un episodio controverso riguarda il rigore assegnato all’Inter contro il Napoli. Antonio Damato, ex arbitro e attuale membro della commissione degli arbitri, ha analizzato il contesto in un programma di Dazn, dichiarando che il contatto tra Anguissa e Dumfries è stato leggero, al di sotto degli standard per un rigore ideale, ma non si può considerare un’invenzione. Damato ha sottolineato che il VAR non può intervenire se non ci sono chiari ed evidenti errori da parte dell’arbitro, e se il contatto è documentato.
In contrapposizione, Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha contestato la decisione, affermando che il rigore non esiste e che il VAR deve intervenire in caso di errori. Ha espresso frustrazione per l’interpretazione dell’utilizzo del VAR, sottolineando che non dovrebbe essere l’allenatore a richiamare l’arbitro in caso di errore.
Un altro episodio controverso è stato il gol del Cagliari contro il Milan, dove si discute la posizione di Luvumbo, che si trovava in fuorigioco attivo. Anche se non ha toccato il pallone, la sua posizione ha influenzato la visione del portiere Maignan, costringendolo a spostarsi per vedere il tiro di Zortea. La partita si è conclusa con un pareggio di 3-3, ma l’episodio ha sollevato interrogativi sulla validità del gol.
Inoltre, l’Udinese ha protestato per un rigore non concesso in una situazione che coinvolgeva un tocco col gomito del difensore Hien. Nonostante il difensore possa aver agito involontariamente, l’arbitro Di Bello non ha fischiato e il VAR non ha intervenuto, suggerendo che il tocco non fosse ritenuto sanzionabile. Ci sono state anche contestazioni per una rete annullata all’Udinese per una spinta di Davis su De Roon. Tali decisioni hanno sollevato perplessità e animato un dibattito sul corretto uso del VAR e sull’operato degli arbitri in situazioni critiche.