Il Guardian ha annunciato la sua uscita dalla piattaforma X, precedentemente nota come Twitter, in opposizione alla gestione di Elon Musk, che ha fortemente sostenuto l’elezione di Donald Trump ed è stato nominato a capo del Dipartimento per l’efficienza governativa. Il quotidiano progressista ha dichiarato che non pubblicherà più su alcun account ufficiale X, considerando la piattaforma tossica e il suo proprietario capace di influenzare negativamente il discorso politico. Il Guardian ha sottolineato la diffusione di contenuti legati a teorie del complotto di estrema destra e al razzismo, affermando che i benefici derivanti dalla presenza su X sono stati superati dagli svantaggi.
Nonostante la decisione di fermare la pubblicazione di contenuti tramite la piattaforma, i giornalisti del Guardian potranno continuare a utilizzare X e altri social media. Per la testata britannica, i social possono essere strumenti utili, ma attualmente X ha un ruolo ridotto nel promuovere il lavoro giornalistico. Il Guardian si unisce così a una crescente lista di organizzazioni e persone che hanno abbandonato X. Musk ha acquistato il servizio nel 2022 per 44 miliardi di dollari, dichiarandosi un “assolutista della libertà di parola” e ripristinando account precedentemente banati. Tra i primi a lasciare X c’è stata la National Public Radio (NPR), seguita da PBS, il festival di Berlino e la polizia del Galles del Nord, i quali hanno abbandonato la piattaforma per motivi etici.
A questi si è unita anche l’attrice premio Oscar Jamie Lee Curtis, che ha annunciato la sua decisione su Instagram, esprimendo sentimenti di serenità, coraggio e saggezza. Critiche sugli standard di X sono arrivate anche da gruppi dell’Unione Europea contro l’incitamento all’odio. In Italia, anche il gruppo musicale Elio e le Storie Tese ha deciso di lasciare la piattaforma, definendo Musk un pericolo per la democrazia. Piero Pelù ha seguito la scelta, chiudendo il proprio account e invitando i suoi fan a fare altrettanto, criticando le dichiarazioni di Musk. La fuga da X sembra quindi essere un fenomeno in crescita, con sempre più figure pubbliche e organizzazioni che si dissociano dalla piattaforma.