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venerdì, 15 Novembre, 2024
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Alice Sotero sanzionata per aver attraversato la pista di atletica con il passeggino

Quando si scontrano rigidità regolamentare e indifferenza verso le esigenze reali, si verificano episodi surreali come quello di Alice Sotero, una giovane mamma e atleta olimpionica nel pentathlon. Alice ha recentemente partecipato alle Olimpiadi di Parigi, ma ha subito una multa per aver attraversato la pista di atletica con il passeggino della sua bambina. Su Instagram, ha condiviso la sua frustrazione: “Vita da mamma atleta: mi hanno fatto un verbale perché sono passata sulla pista con il passeggino. Il passeggino rovina la pista. Fine della storia”.

Alice ha poi raccontato la sua esperienza in un’intervista al quotidiano La Nuova Provincia. Spiega che, a volte, porta con sé la figlia al campo di atletica durante gli allenamenti, poiché non sempre ha qualcuno che possa prendersene cura. La situazione è diventata surreale quando una guardia privata le ha imposto una multa, senza tenere conto delle circostanze. Alice ha chiesto una copia del regolamento che giustificasse questa decisione, evidenziando l’assurdità della situazione.

La questione solleva interrogativi importanti riguardo all’accessibilità e alla praticabilità dei regolamenti per le persone con disabilità. Alice si chiede come un disabile in carrozzina possa allenarsi se non ha accesso alle strutture. Questo episodio mette in luce le difficoltà che le atlete che sono anche madri devono affrontare, soprattutto in ambienti che non sembrano tenere conto delle loro esigenze quotidiane. La rigidità delle regole in contesti sportivi può portare a situazioni che sembrano più un ostacolo che un supporto per gli atleti.

Alice Sotero, con la sua esperienza, rappresenta un chiamata all’attenzione su come il sistema sportivo e le strutture dovrebbero essere più inclusive e considerate nei confronti delle esigenze delle mamme atlete e di tutte le persone con necessità particolari. La storia di Alice non è solo un fatto singolo, ma riflette un problema più ampio riguardante l’inclusione nelle pratiche sportive. La sua situazione chiede una riflessione profonda su come le normative impattino sulla vita reale delle persone, spingendo per un cambiamento verso un approccio più umano e comprensivo.

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