La destra israeliana, sostenitrice di Netanyahu, ha avviato preparativi per l’annessione degli insediamenti in Cisgiordania, secondo quanto annunciato dal ministro delle finanze di estrema destra, Bezalel Smotrich. Quest’ultimo ha dato istruzioni affinché il suo dipartimento si prepari all’implementazione della sovranità israeliana negli insediamenti. Smotrich ha escluso la creazione di uno stato palestinese, definendo tale possibilità una minaccia per la sicurezza di Israele. Gli ultimi sviluppi non hanno ricevuto commenti ufficiali dall’ufficio del Primo Ministro, ma il nuovo ministro degli Esteri, Gideon Sa’ar, ha ribadito che non è stata presa alcuna decisione sull’annessione. Sa’ar ha anche richiamato la discussione avvenuta durante il primo mandato di Donald Trump, suggerendo che se necessario se ne parlerà nuovamente con Washington.
L’annuncio di Smotrich ha suscitato la condanna dell’Autorità Nazionale Palestinese, descrivendo le sue dichiarazioni come un tentativo di colonizzazione e un atto di aggressione contro i palestinesi. Il portavoce Nabil Abu Rudeineh ha affermato che tali commenti confermano l’intento del governo israeliano di controllare completamente la Cisgiordania entro il 2025 e ha indicato gli Stati Uniti come complici nelle violazioni della legalità internazionale.
Smotrich ha descritto la vittoria di Trump come un’opportunità cruciale per Israele, affermando che solo attraverso l’applicazione della sovranità israeliana sugli insediamenti in Giudea e Samaria, termine biblico per la Cisgiordania, si può rimuovere la minaccia di uno stato palestinese. Ha sottolineato che, durante il primo mandato di Trump, sono stati compiuti passi significativi a favore di Israele, come il riconoscimento di Gerusalemme come capitale israeliana e il supporto per gli insediamenti.
Le tensioni sono ulteriormente aumentate con i recenti conflitti a Gaza, dove un attacco terroristico ha provocato migliaia di morti. In Cisgiordania, sono oltre 700 i palestinesi uccisi dalle forze israeliane dall’inizio della guerra. Anche i leader della Lega araba e dell’Organizzazione per la cooperazione islamica hanno condannato le azioni israeliane e chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di intervenire contro le misure illegali di Israele, sottolineando la necessità di proteggere la soluzione dei due stati.