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lunedì, 18 Novembre, 2024
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Inala la ‘droga della risata’ da un palloncino: tragedia a 26 anni

Un giovane di 26 anni è morto ad Alessano, in provincia di Lecce, durante una festa di compleanno con amici. Secondo le indagini dei carabinieri, il ragazzo aveva assunto protossido di azoto, noto come ‘droga della risata’, inalando il gas da un palloncino. La tragedia è avvenuta mentre il giovane si divertiva con la propria comitiva; ha perso la vita sul colpo e, nonostante l’intervento del 118, i soccorritori non hanno potuto far nulla. Il corpo del giovane è stato trasferito all’ospedale Vito Fazzi di Lecce.

Il protossido di azoto è un gas utilizzato in medicina come analgesico e anestetico per ridurre il dolore in diverse situazioni, come l’odontoiatria e durante il travaglio. Sebbene a basse concentrazioni possa causare effetti collaterali come vertigini e nausea, ad altissime concentrazioni può risultare letale, provocando perdita di coscienza, depressione respiratoria e arresto cardiaco.

L’uso ricreativo del protossido di azoto è noto fin dal 1700. In Regno Unito, gli ‘laughing gas parties’ erano eventi sociali dove veniva usato il gas per il suo effetto euforico. Attualmente, circa il 30% delle persone in Gran Bretagna e negli Stati Uniti ha provato questo gas almeno una volta. Oggi è tra le sostanze ricreative più comuni nel Regno Unito, seconda solo alla cannabis.

Il protossido di azoto è stato scoperto da Joseph Priestley nel 1772 e successivamente ulteriormente studiato da Humphry Davy, il quale ne testò gli effetti su di sé e sugli amici. Davy scoprì che il gas attenua significativamente il dolore, anche se la persona è semi-cosciente. Da allora, il protossido di azoto ha trovato largo impiego medico, in particolare nei dentisti, che lo utilizzano per gestire il dolore mantenendo i pazienti vigili.

Un filmato comico del 1914 di Charlie Chaplin, intitolato “laughing gas” o “Charlot, falso dentista,” illustra in modo satirico gli effetti del protossido di azoto, dimostrando l’interesse duraturo per questa sostanza, che, sebbene utilizzata in ambito medico, presenta anche rischi significativi quando assunta in modo ricreativo.

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