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lunedì, 18 Novembre, 2024
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Il modo per verificare se il latte è scaduto usando uno smartphone

Un team di ricercatori dell’Università del Nuovo Galles del Sud (UNSW) in Australia ha creato un innovativo sistema chiamato VibMilk per determinare se il latte è andato a male, utilizzando il motore a vibrazione presente negli smartphone. Questa invenzione è rilevante, considerando che circa il 20% dei prodotti lattiero-caseari globali viene sprecato nonostante sia ancora commestibile. Pertanto, l’applicazione di questo metodo potrebbe contribuire significativamente a ridurre lo spreco alimentare e a fornire una maggiore certezza riguardo alla data di scadenza.

Il sensore VibMilk opera senza bisogno di aprire il contenitore del latte, riducendo il rischio di contaminazione e deterioramento. Il professor Wen Hu della UNSW ha chiarito che mentre si può percepire il latte attraverso l’olfatto o il gusto, tali metodi richiedono di rompere il sigillo, esponendo il contenuto a batteri. Al contrario, VibMilk rappresenta una soluzione non invasiva per verificare la freschezza del latte.

A differenza di altre tecniche non invasive che richiedevano attrezzature costose o funzionavano solo con contenitori trasparenti, VibMilk si distingue per la sua semplicità e accessibilità, poiché utilizza solo il motore di vibrazione presente nella maggior parte degli smartphone. Il sistema funziona analizzando le vibrazioni generate dal motore mentre attraversano il latte. I dati ottenuti vengono elaborati tramite algoritmi di apprendimento automatico, permettendo di classificare la freschezza del latte in base a 23 diversi livelli di pH.

Nonostante i test effettuati su quattro modelli di smartphone abbiano dimostrato l’alta precisione della tecnologia, il meccanismo di integrazione del sensore nel telefono è ancora in fase di progettazione. Le sperimentazioni hanno evidenziato che VibMilk è capace di prevedere con precisione il livello di pH del latte, ottenendo un’accuratezza media del 98,35% e un 100% nell’identificazione del latte fresco, secondo quanto riportato dalla UNSW. Questo potrebbe rappresentare un passo avanti significativo nella gestione del latte e nella riduzione degli sprechi.

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