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martedì, 19 Novembre, 2024
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L’impatto dell’inquinamento sulla salute dei pazienti cardiopatici

I pazienti con malattie cardiache, in particolare con insufficienza cardiaca, sono a rischio maggiore a causa dell’inquinamento atmosferico. Questo è stato rivelato da uno studio condotto dai ricercatori del centro cardiologico Intermountain Health di Salt Lake City, presentato alla conferenza Scientific Sessions 2024 dell’American Heart Association a Chicago. Lo studio ha evidenziato che due marcatori infiammatori, CCL27 e IL-18, sono risultati elevati nei pazienti con insufficienza cardiaca esposti a una bassa qualità dell’aria, mentre nei pazienti senza malattia cardiaca non si sono registrati cambiamenti significativi. Questo suggerisce che l’inquinamento atmosferico presenta una sfida per l’organismo dei pazienti cardiopatici.

Precedenti ricerche avevano già mostrato che i soggetti con patologie croniche, come l’insufficienza cardiaca e malattie coronariche, manifestano problemi durante i picchi di inquinamento. Tuttavia, lo studio dell’Intermountain Health ha dimostrato che l’infiammazione cardiaca aumenta in modo specifico nei pazienti cardiaci durante periodi di cattiva qualità dell’aria. Benjamin Horne, PhD, ricercatore principale dello studio, ha spiegato che i biomarcatori sono aumentati a causa dell’inquinamento solo nei pazienti cardiopatici, indicando la loro incapacità di adattarsi ai cambiamenti ambientali.

I ricercatori hanno collaborato con scienziati della Stanford University e della Harvard School of Public Health, analizzando campioni di sangue di pazienti iscritti al registro Intermountain INSPIRE, che raccoglie dati da individui sani e da quelli diagnosticati con varie condizioni mediche. Sono state esaminate 115 diverse proteine indicative di infiammazione. Il campione è composto da 44 pazienti con insufficienza cardiaca e 35 senza malattie cardiache, prelevando campioni in giorni con basso inquinamento e confrontandoli con prelievi effettuati in giorni di elevati livelli di PM 2,5, il cui aumento è stato attribuito a incendi boschivi o inversioni termiche invernali.

I risultati hanno confermato che i marcatori infiammatori CCL27 e IL-18 erano più elevati nei pazienti con insufficienza cardiaca, evidenziando come l’inquinamento atmosferico influisca negativamente sulla loro condizione. Secondo il Dr. Horne, questi risultati offrono spunti sui meccanismi che portano all’infiammazione nei pazienti con insufficienza cardiaca, suggerendo che non rispondono all’infiammazione acuta come le persone sane.]

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