Le vittorie del centrosinistra in Emilia Romagna e Umbria occupano le prime pagine dei quotidiani italiani. Il Corriere della Sera titola “Doppia vittoria del centrosinistra”, mentre Repubblica apre con “La vittoria del campo largo”. Il Fatto Quotidiano segnala l’astensionismo con “Due sberle alla destra dalle urne mezze vuote”, mentre Libero offre una visione contraria, affermando che “Schlein si sente già premier. Festino di consolazione all’opposizione”.
Secondo Il Corriere della Sera, il Pd avanza, mentre la Lega arretra e FdI mantiene la sua posizione. L’editoriale di Antonio Polito sottolinea che la vittoria in Emilia Romagna e il ribaltamento dell’Umbria segnano una svolta, ma avverte che le prossime elezioni regionali potrebbero essere difficili per l’opposizione, date le sei elezioni in programma per il prossimo anno. Giovanni Donzelli riconosce la sconfitta ma sostiene che il centrodestra ha comunque confermato il proprio consenso sul territorio.
La Repubblica mette in evidenza l’importanza del “campo largo” e come gli elettori credano in questo progetto unitario, nonostante le divisioni tra i leader. Francesco Bei commenta che l’unità delle forze di opposizione si realizza nelle urne, nonostante le liti tra i vertici. Elly Schlein evidenzia il calo visibile dei partiti di governo, sollecitando una riflessione sulle politiche sbagliate in relazione alla sanità pubblica.
La Stampa riporta il messaggio di Schlein come una “rivincita” contro Meloni e invita Conte a riconoscere la leadership di Schlein. Altri quotidiani, come Il Sole 24 Ore e Il Messaggero, segnalano il rapporto dell’Ocse sulla sanità in Italia e l’assenza di una vera campagna elettorale, facendo notare che il coinvolgimento dei cittadini nel processo elettorale è stato limitato.
Il Giornale titola “Vincono astensionismo e sinistra”, mentre Il Manifesto critica il ministro Valditara per il suo intervento sulla violenza contro le donne. Libero e La Verità mettono in discussione la vittoria del centrosinistra, descrivendola come una naturale conseguenza nel contesto delle fortezze rosse. Secondo Mario Sechi, la sinistra continua a dominare in zone storicamente rosse, rendendo difficile per la destra ottenere risultati significativi.
