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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Salvini? Trump e il disprezzo per i perdenti

Mentre il mondo teme una possibile escalation nucleare, in Italia si continua a discutere animatamente sul post elezioni regionali. Michele Santoro, ospite di DiMartedì, scherza definendo Meloni e i suoi sostenitori come posseduti da un “demone fascistello” e addirittura invocando un esorcismo. Carlo Rossella accusa la destra di voler esercitare un potere assoluto, paragonando Meloni a Francisca Franco. Daniele Capezzone, dalla parte opposta, avverte che continuare a gridare alla rivolta sociale è un atto di irresponsabilità.

Tra i talk show, si susseguono varie opinioni: Piero Marrazzo osserva che gli elettori hanno giudicato il governo precedente, ma è chiara anche una valutazione politica, considerando che l’Emilia Romagna nel 2019 sembrava in difficoltà sotto la pressione della Lega. Michele Emiliano chiede perché il centrodestra si stia coinvolgendo in una guerra ideologica anziché concentrarsi sulla gestione del governo.

Antonio Padellaro commenta l’immagine di Salvini, suggerendo che, se Trump avesse partecipato alla sua trasmissione, lo avrebbe considerato un “perdente”. Massimo Cacciari nota un crescente senso di impotenza nei cittadini riguardo alle istituzioni, mentre Raffaella Paita di Italia Viva critica la gestione dei treni, attribuendone i ritardi a un’incapacità di Salvini nel governare il suo ministero. Chiara Geloni segnala che i cittadini percepiscono la sanità pubblica come fallita e sostiene che attribuire la colpa ai governi precedenti non è una strategia vincente.

In un contesto geopolitico teso, Monica Maggioni sottolinea le pressioni post-elettorali americane che portano Biden ad autorizzare missili a lungo raggio, mentre Putin garantisce che la guerra continuerà, con l’ombra della minaccia nucleare che si fa sempre più presente. Nicola Gratteri critica la presenza di 250 agenti non operativi in Albania come uno spreco. Carlo Rossella ribadisce l’intento della destra di acquisire tutto il potere, ribadendo il paragone di Meloni con Francisca Franco. Infine, Corrado Augias descrive una tattica comune di Meloni, caratterizzata da una lamentela incessante accompagnata da comportamenti autoritari, evidenziando come utilizzi ogni opportunità a suo favore.

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