È stato presentato alla camera un importante testo per la tutela degli animali, atteso da molti e che prevede pene più severe per maltrattamenti e uccisioni. Michela Vittoria Brambilla, promotrice del progetto, ha definito questo momento «un passaggio storico». Le nuove disposizioni prevedono la reclusione da 6 mesi a 3 anni per l’uccisione non necessaria di un animale, con un aumento della pena fino a 4 anni in caso di sevizie. Le sanzioni si inaspriscono anche per chi organizza spettacoli crudeli o partecipa a combattimenti tra animali, con aggravanti se commessi in presenza di minori o se documentati online. Si introduce una regolamentazione sulla detenzione dei cani alla catena e si aumentano le sanzioni per il traffico illecito di animali da compagnia, con punizioni per chi abbandona gli animali o li tiene in condizioni inadeguate.
Rilevante è il cambio di denominazione del testo, passando da “Dei delitti contro il sentimento dell’uomo per gli animali” a “Dei delitti contro gli animali”, segnando un cambiamento di paradigma in cui l’animale viene considerato un soggetto con diritti. Tuttavia, esperti come Ilaria Innocenti e Roberta Poscente della LAV esprimono preoccupazioni sulla misura delle pene, ritenendole insufficienti rispetto alla gravità dei reati, il che potrebbe portare a una minore certezza delle condanne. Dichiarano che sono ancora troppi i casi di maltrattamenti che non conducono a sanzioni concrete, auspicando pene più elevate per garantire un effetto deterrente.
La legge attuale potrebbe permettere importanti condanne, come nei casi di Green Hill o Circo Martin, ma non è sufficiente a combattere efficacemente il crimine organizzato legato ai combattimenti tra animali. Le modifiche sulla detenzione alla catena sono considerate ambigue e poco punitive, mentre i punti positivi includono l’ampliamento delle sanzioni, la possibilità di affidare animali sequestrati a enti e privati prima della chiusura del processo e misure più forti contro il traffico di cuccioli. Tuttavia, la mancanza di sanzioni adeguate per la biodiversità e la fauna selvatica rappresentano una delusione per chi si aspettava misure incisive.
Le forze politiche si sono schierate a favore della modifica, in particolare il centrodestra, mentre il centrosinistra e il Movimento Cinque Stelle si sono astenuti. Si spera ora che il Senato apporti ulteriori miglioramenti al testo per garantire maggiore efficacia alle norme.