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venerdì, 22 Novembre, 2024
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CPI si erra su Netanyahu, ma è necessario rispettare la decisione

Non è una questione politica, ma una questione di rispetto delle norme internazionali. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha dichiarato in un’intervista a Porta a Porta su Rai 1 che, in base all’adesione dell’Italia alla Corte penale internazionale, si sarebbe dovuti procedere all’arresto di figure come il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, qualora questi si trovassero in Italia. Crosetto ha specificato che si tratterebbe di un’azione obbligatoria, non influenzata da decisioni politiche, ma necessaria per l’applicazione di un trattato internazionale. Ha sottolineato che qualsiasi Stato che aderisce alla Corte deve attenersi alle sentenze emesse; l’unico modo per evitare tali applicazioni sarebbe ritirarsi dal trattato stesso.

Il ministro ha anche espresso la sua opinione personale riguardo alla sentenza della Corte, definendola errata. Ha contestato il fatto che la sentenza metta sullo stesso piano il presidente israeliano e l’ex ministro della Difesa con i capi delle organizzazioni che hanno perpetrato atti terroristici, sottolineando la gravità di quest’ultimi. Secondo Crosetto, l’azione militare condotta da Israele è una risposta a un attacco terroristico, e quindi non è corretto trattare le due situazioni come equivalenti. Ha rimarcato che l’obiettivo di Israele è quello di combattere un’organizzazione criminale terroristica in seguito a un attacco che ha causato la morte di molti innocenti.

In sostanza, Crosetto ha messo in evidenza la necessità per l’Italia di rispettare gli impegni internazionali, anche se ritiene che le sentenze della Corte possano essere contestabili. Ha tentato di chiarire che le decisioni devono prescindere dalle considerazioni politiche, enfatizzando il rispetto delle normative internazionali alla base del trattato. La sua posizione è che l’Italia debba mantenere una linea chiara e coerente, anche in contesti complessi come quelli che riguardano la sicurezza e la giustizia internazionale.

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