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sabato, 23 Novembre, 2024
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Stellantis: Aumenti fino a 5.000 euro per i capi reparto di Mirafiori

I 2.800 operai delle Carrozzerie Mirafiori di Torino hanno accolto con scontento l’annuncio di aumenti salariali personalizzati per alcuni capireparto e team leader, mentre loro continuano a subire le conseguenze della cassa integrazione. Dopo due mesi di fermo produttivo, a novembre, sono ritornati al lavoro su un solo turno a rotazione, con stipendi ridotti, a causa della lunga esposizione a guadagni mancati.

Per i capireparto, gli adeguamenti salariali, che non sono stati negoziati, portano a incrementi compresi tra il 4% e il 12%, con un massimo di 5.000 euro lordi all’anno. I lavoratori si sentono sfavoriti dal fatto che, mentre sono sottoposti a cassa integrazione, i responsabili di linea possano ricevere tali premi. Gianni Mannori della Fiom di Torino ha definito discutibile questa situazione, considerando le difficoltà economiche affrontate dagli operai.

Il contesto è particolarmente difficile: si sta attraversando un momento critico dal punto di vista produttivo, con la prospettiva di un ulteriore anno di cassa integrazione. A dicembre si prevede che gli ordini possano diminuire ulteriormente. La produzione della nuova 500 Ibrida, un modello che la dirigenza di Stellantis punta a utilizzare per rilanciare l’azienda, dovrebbe partire alla fine del 2025, con l’obiettivo di produrre 200.000 veicoli all’anno.

Oggi era previsto un incontro tra l’azienda e le parti sociali per discutere ulteriormente della situazione. Gli operai temono per il futuro e la sostenibilità dei posti di lavoro, considerando che le misure attuali non sembrano migliorare il loro status lavorativo. La preoccupazione è alta, poiché l’assenza di trattative e il malcontento crescente potrebbero complicare ulteriormente le dinamiche all’interno dello stabilimento.

In sintesi, mentre le condizioni per i capireparto migliorano, gli operai rimangono in una situazione di precarietà, con stipendi ridotti e la paura di un futuro incerto a causa della persistenza della cassa integrazione e della lenta ripresa produttiva.

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